Radovan Karadzic non sapeva nulla di Srebrenica, ha sostenuto giovedì il suo avvocato di fronte al Tribunale penale internazionale per i crimini nella ex-Jugoslavia (TPI).
"Non c'è la minima prova che abbia pianificato o ordinato l'esecuzione di prigionieri e neppure che ne fosse al corrente", ha affermato il legale di fronte all'alta corte dell'Aja. L'ex capo politico dei serbi-bosniaci, oggi 69enne, deve segnatamente rispondere dell'imputazione di genocidio per la strage costata la vita a quasi 8'000 persone nel 1995.
La sentenza nei suoi confronti non sarà tuttavia verosimilmente pronunciata prima di un anno. La strage di Srebrenica fu il più grave massacro commesso in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale e fu compiuto nel quadro di una "pulizia etnica" di vasti territori in Bosnia, pianificata - secondo l'accusa - dallo stesso Karadzic.
ATS/ARi