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Nord Stream, c’è un mandato di cattura

Gli inquirenti tedeschi lo ha emesso nei confronti di un cittadino ucraino, sospettato di essere coinvolto nel sabotaggio dei gasdotti avvenuto nel settembre 2022

  • 14 agosto, 10:34
  • 14 agosto, 12:37
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RG 12.30 del 14.08.2024: Il servizio di Walter Rauhe sul mandato d’arresto per il sabotaggio Nord Stream

RSI Info 14.08.2024, 12:32

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info 

La Germania ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti di un cittadino ucraino nell’ambito dell’inchiesta sul sabotaggio di tre dei quattro tubi dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 avvenuto nel settembre del 2022 nelle acque del Mar Baltico. È quanto riferito oggi (mercoledì) dai media tedeschi “Die Zeit”, ARD e “Süddeutsche Zeitung”. L’ultima residenza del sospetto sarebbe stata in Polonia.

Sarebbero sospettati anche altri due cittadini ucraini, tra cui una donna. Secondo un rapporto su cui si basano le ricerche dei tre media tedeschi, potrebbero essere stati i sommozzatori che hanno piazzato gli ordigni esplosivi sulle condutture. L’uomo su cui pende il mandato di cattura sarebbe invece un istruttore di sub.

La procura tedesca non ha commentato la notizia. La Polonia, dal canto suo, conferma di aver ricevuto un mandato di cattura nei confronti di un cittadino ucraino. E aggiunge che l’arresto non è stato effettuato, in quanto a inizio luglio il sospettato è fuggito in Ucraina.

In precedenza le indagini si erano concentrate su una barca a vela sulla quale erano state scoperte tracce di esplosivo. A bordo vi sarebbe stata una squadra composta da cinque uomini e una donna.

Resta solo l’inchiesta tedesca

Soltanto la Germania sta ancora indagando sul sabotaggio. Sul caso si erano chinati anche Danimarca e Svezia, che successivamente hanno tuttavia chiuso le inchieste.

La Svezia era giunta alla conclusione di non avere competenza giurisdizionale per accertare l’accaduto. Gli elementi raccolti erano stati condivisi con gli inquirenti tedeschi. La Danimarca aveva invece chiuso il caso, affermando di non avere le basi necessarie per perseguire i responsabili, pur avendo accertato che si trattò di “un atto intenzionale”.

In un primo tempo, l’Occidente aveva puntato il dito contro la Russia. Ma a sostegno di questa tesi non era emerso alcun elemento. Era anzi venuta alla luce una pista ucraina, con legami in Polonia.

“Nessun problema con Kiev”

Nel frattempo, secondo il Governo tedesco l’inchiesta della procura su un presunto sabotatore ucraino di Nord Stream non può peggiorare i rapporti fra Berlino e Kiev. A una domanda specifica a riguardo, nel corso di una conferenza stampa, il portavoce del cancelliere ha risposto: “Le due cose non hanno nulla a che fare l’una con l’altra”. Resta la garanzia della Germania all’Ucraina “sul fatto che li sosterremo tutto il tempo necessario”.

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