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Nord Stream, era noto un piano ucraino

Informazioni di intelligence già tre mesi prima delle esplosioni nel Baltico, rivela il Washington Post - Grandi somiglianze con l'accaduto ricostruito dagli inquirenti tedeschi

  • 6 giugno 2023, 19:58
  • 26 agosto 2023, 13:25
Gli effetti in superficie delle esplosioni

Gli effetti in superficie delle esplosioni

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Di: ats/pon 

La CIA nel giugno del 2022, tre mesi prima dell'esplosione avvenuta a settembre dello stesso anno, è venuta a conoscenza di un piano dettagliato ucraino per sabotare il gasdotto Nord Stream tramite un piccolo gruppo di subacquei. Lo riporta il Washington Post, sottolineando che i dettagli del piano, provenienti da una fonte in Ucraina, sono stati raccolti da un'agenzia di intelligence europea e condivisi con gli Stati Uniti e agli alleati. A farle venire alla luce ora sono documenti fra quelli messi in rete da Jack Teixeira, la "talpa" di tutta una serie di fughe di notizie dei mesi scorsi, arrestato in aprile. Il giornale li ha ottenuti da uno dei suoi amici e diverse fonti gliene hanno confermato l'autenticità.

Quando i tre scoppi il 26 settembre misero fuori uso altrettanti tubi (su un totale di quattro) dei gasdotti che portavano il gas russo in Germania attraverso il Baltico, gli Stati Uniti e tutto l'Occidente avevano puntato il dito contro la Russia nonostante l'accaduto costituisse un grave danno per Mosca (oltre che per l'economia tedesca ed europea). Oggi, secondo quanto riporta il Washington Post, l'amministrazione Biden ammette privatamente che non ci sono prove che indichino un coinvolgimento della Russia. Pubblicamente, tuttavia, le domande in proposito vengono evitate. Anche Kiev e la CIA stessa non hanno voluto commentare.

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Svezia, Danimarca (nelle cui acque territoriali avvennero le esplosioni) e pure Germania hanno indagini in corso sull'accaduto. Stando al quotidiano americano, i dettagli del piano ora emerso sono molto specifici e corrispondono in larga misura a quanto finora appurato dagli inquirenti tedeschi: sei sommozzatori noleggiarono un'imbarcazione e raggiunsero il punto prestabilito, per poi immergersi a un'ottantina di metri di profondità e piazzare le cariche. Residui di esplosivo sulle tubature corrispondono a tracce rinvenute sullo yacht, che è stato identificato, così come è stato ricostruito un legame con cittadini ucraini.

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Stando ai piani, si sarebbe trattato di membri delle forze speciali in incognito. L'operazione dipendeva direttamente dal generale Valeri Zaluzhny, comandante dell'esercito ucraino.

Fra i piani raccolti dall'intelligence e i risultati provvisori di inchiesta ci sono alcune differenze, fra cui il porto da cui è salpata la barca (di nome Andromeda), che non era quello di Warnemünde come poi appurato. Si menzionava inoltre esplicitamente solo il Nord Stream 1.

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