"Non permetteremo all'Iran di produrre armi nucleari". Non si è fatta attendere la reazione di Israele alla notizia che l'Iran ha avviato l'arricchimento dell'uranio al 20% nell'impianto nucleare di Fordo a sudovest di Teheran. La decisione, anticipata nei giorni scorsi, comporta un significativo superamento del limite del 3,67% previsto dall'accordo sul nucleare del 2015.
Ma reazioni preoccupate giungono anche dai partner di Teheran nell'intesa del 2015 (Jcpoa). L'Unione europea parla di "un notevole allontanamento dagli impegni sul nucleare", con "gravi implicazioni sulla non-proliferazione".
La tensione è tornata alle stelle anche con gli Stati Uniti. Mentre l'Iran si prepara a tenere un'esercitazione militare "su larga scala" dei suoi "droni da combattimento e di sorveglianza", il Pentagono ha deciso di non ritirare più dal Golfo la portaerei Uss Nimitz, come annunciato solo pochi giorni fa, alla luce delle "recenti minacce" di Teheran, che a sua volta accusa Washington di voler tentare un colpo di coda per compromettere il dialogo con la prossima amministrazione di Joe Biden su un possibile ritorno all'accordo nucleare.
Notiziario delle 23.00 del 11 novembre 2020
RSI Info 12.11.2020, 00:09
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