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Nuovi scontri armati in Libia

Decine di esecuzioni sommarie. Civili intrappolati tra due fuochi. ONU condanna le violenze

  • 27 maggio 2017, 11:27
  • 23 novembre, 05:33
Sono almeno 52 i miliziani del governo di unione nazionale del premier al Sarraj rimasti uccisi

Sono almeno 52 i miliziani del governo di unione nazionale del premier al Sarraj rimasti uccisi

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Non c'è pace in Libia dove almeno 52 miliziani fedeli al Governo di unione nazionale del premier Fayez al Sarraj sono stati uccisi ieri (venerdì) a Tripoli in nuovi scontri con non meglio identificate fazioni rivali. Lo riferisce Hachem Bishr, consigliere militare del Governo ad Al Jazeera. "Almeno 17 di loro sono stati uccisi sommariamente ad Abu Salim", aggiunge Bishr. Molti civili sono rimasti intrappolati tra i due fuochi.

Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha condannato sabato "l'escalation di violenza a Tripoli" e ha invitato "tutte le parti libiche alla moderazione", ribadendo che "non c'è nessuna soluzione militare e che tutti devono sostenere il governo di riconciliazione nazionale". Ad al Sarraj si oppongono le brigate legate al Governo di salvezza nazionale (NSG) di Tobruk dell'ex premier Khalifa Ghwell (non riconosciuto dall'ONU).

Intanto, ieri sera, miliziani delle brigate rivoluzionarie di Tripoli (fedeli ad al Sarraj) hanno preso il controllo del carcere di Tripoli dove sono reclusi diversi esponenti dell'ex regime, compresi Saadi Gheddafi - figlio del defunto rais Muammar - e l'ex capo degli 007 Abdallah al Senoussi. Secondo diverse fonti, i prigionieri sono stati trasferiti in un "luogo sicuro".

ATS/M. Ang.

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