Il memorandum d'intesa, volto a contrastare l'immigrazione clandestina, firmato il 2 febbraio dal presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni e dal presidente del Consiglio presidenziale libico Fayez Mostafa Al Serraj è da considerarsi "nullo" per la Camera libica dei rappresentanti. Secondo il Parlamento di Tobruk, i due presidenti "non hanno qualità giuridiche nello Stato libico, sulla base della dichiarazione costituzionale".
L’accordo, che riguarda un progetto di cooperazione articolato in vari settori quali lo sviluppo, il rafforzamento della sicurezza, il contrasto alla tratta di esseri umani e al contrabbando, è una questione che, secondo il comunicato diffuso dal sito al Wasat, spetta al Parlamento democraticamente eletto, "che è il potere legittimo" e non agli "interessi dei paesi d’Europa e in particolare dell’Italia".
Pochi giorni prima della firma, il presidente del Governo libico aveva tenuto colloqui in merito anche con i vertici europei a Bruxelles. L’autorità di Serraj, che è a capo di un Esecutivo sostenuto dalla comunità internazionale, non è tuttavia riconosciuta dal Parlamento dell’area orientale del paese.
ANSA/mamo