Il Parlamento israeliano ha votato domenica la fiducia a un nuovo Governo unitario guidato dall'ex premier Benjamin Netanyahu alleato con il suo ex rivale Benny Gantz. Il voto ha messo fine alla più lunga crisi politica del Paese, durata circa 500 giorni.
Il nuovo Esecutivo - il più ampio della storia, con 36 ministri - dovrà ora prendere in mano la difficile situazione economica che si è creata a causa del coronavirus e dovrà pronunciarsi sul progetto americano per il Medio Oriente che prevede l'annessione di territori occupati della Cisgiordania.
Annessione fortemente voluta dall'ex premier: "Questi territori sono lì dove il popolo ebreo è nato e cresciuto. È tempo di scrivere un nuovo capitolo glorioso della storia del sionismo", ha dichiarato Netanyahu davanti ai parlamentari. Sul tema, Gantz è più cauto, ma domenica non si è espresso.
La gestione della pandemia sarà però il primo obiettivo di questo Governo "unitario e di emergenza", che secondo gli accordi dovrebbe vedere Netanyahu premier per i primi 18 mesi, e Gantz in quelli successivi. Il Covid-19 in Israele ha contagiato almeno 16'500 persone e ne ha uccise 268, secondo il bilancio ufficiale. Nel Paese, che conta circa 9 milioni di abitanti, sono scattati gli allentamenti alle restrizioni con la riapertura di scuole e negozi, ma vige l'obbligo di portare la mascherina.
Israele, il nuovo governo ha giurato
Telegiornale 17.05.2020, 22:00