Il gruppo di lavoro dell'Organizzazione delle Nazioni Unite incaricato di dare un parere sulla condizione di Julian Assange, denunciata come "ingiusta detenzione" dalla difesa dell'attivista australiano, ha deciso di riconoscere le ragioni del fondatore di Wikileaks. Lo riferisce la BBC.
Se confermata, questa decisione allontana la prospettiva che Assange lasci l'ambasciata dell'Ecuador a Londra, dove è rifugiato da oltre 3 anni, e si consegni alla polizia britannica. Era stato lui stesso ad annunciare di essere pronto a farsi arrestare qualora il verdetto gli fosse sfavorevole.
In caso di successo, però, si attendeva "l'immediata restituzione del passaporto" e l'abbandono dei tentativi di arrestarlo. Per la polizia londinese, comunque, qualsiasi decisione arrivasse da Ginevra non cambierebbe nulla: non si tratta infatti di una presa di posizione vincolante e il mandato di cattura internazionale emesso dalla Svezia con l'accusa di abusi sessuali su due donne resta in vigore. Un eventuale passo indietro spetterebbe a Stoccolma.
pon/ATS
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