In Francia, a pochi giorni dal ballottaggio per le presidenziali, Marine Le Pen è finita nel mirino dell'Ufficio antifrode europeo, che la accusa di aver usato indebitamente - insieme ad altri tre membri del suo partito - oltre 600mila euro di fondi pubblici.
“La Procura Francese ha fatto sapere che già da un mese è a conoscenza del rapporto dell’Ufficio europeo per la lotta contro la frode, che accuserebbe Marine Le Pen di malversazioni per circa 137mila euro – ha detto al telegiornale delle 20.00 il collaboratore da Parigi della RSI Davide Mattei – Cosa avrebbe fatto la leader? Secondo il rapporto usava in modo fraudolento i rimborsi del Parlamento per pagare spese personali e di partito”.
E non sarebbe la sola. “Insieme ad altri membri dell’allora Front National – spiega Mattei – fra il 2014 e il 2017 si sarebbero malversati circa 600mila euro per pagare dei meeting elettorali in Francia, fatture false e fatture che poi facevano capo a dei personaggi di spicco sempre del Front National”.
La Procura francese – conclude Mattei – “per il momento ha detto di non avere aperto un’inchiesta ma la notizia è bastata per far reagire la diretta interessata. Dal nord della Francia dove si trovava oggi Marine Le Pen ha detto di essere all’oscuro di tutto questo e ha definito la vicenda un altro colpo basso dell’Unione Europea a pochi giorni dalle presidenziali. Ed è vero che domenica si vota per sapere chi presiederà il Paese per i prossimi cinque anni e proprio l’euroscettica Marine Le Pen, secondo i sondaggi, farà un risultato record”.