L'annuncio di una possibile vittoria di Evo Morales al primo turno delle elezioni presidenziali di domenica ha scatenato la rabbia dell'opposizione che si è riversata nelle strade assaltando i seggi elettorali di 9 città boliviane.
L'edificio del Tribunale elettorale di Potosí è stato incendiato e gli uffici elettorali di altri dipartimenti sono stati saccheggiati.
Due persone si sono lanciate dal secondo piano del Tribunale elettorale di Potosì per sfuggire alle fiamme appiccate dagli oppositori
Di fronte alla determinazione dei manifestanti la polizia ha battuto in ritirata, mentre due persone si sono lanciate dal secondo piano di un edificio pubblico per sfuggire alle fiamme.
La rabbia popolare non ha risparmiato neppure una statua dell'ex presidente venezuelano Hugo Chávez, di cui Morales era amico, che è stata abbattuta a Riberalta, città amazzonica a 1.000 chilometri a nord di La Paz, in un'azione che ha ricordato il rovesciamento della stata di Saddam Hussein in piazza Firdos a Baghdad, il 9 aprile del 2003.