Il direttore dell’OMS vuole vederci chiaro. Non è convinto che il coronavirus non sia uscito da un laboratorio cinese. Oggi a Ginevra ha auspicato che possa essere lanciata una nuova inchiesta per verificare ulteriormente questa ipotesi. Eventualità ritenuta ben poco probabile dalla squadra di esperti dell’OMS che ad inizio anno, dopo varie complicazioni, si è recata a Wuhan, la metropoli cinese da dove tutto è partito, per indagare sulle origini della pandemia.
Tedros Adhanom Ghebreyesus ha presentato oggi i risultati di questa inchiesta, per altro anticipati già ieri dalla stampa. Si predilige l’ipotesi di trasmissione del virus dall’animale all’uomo, anche se mancano indizi sul vero percorso seguito dal Covid-19. Ghebreyesus tiene aperte tutte le ipotesi, sostiene che l’indagine condotta a Wuhan sia solo un punto di partenza e non di arrivo.
Il team dell’OMS afferma di non aver subito particolari pressioni. Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità ha però criticato in modo inusuale la Cina, rea secondo lui di non aver fornito tutte le informazioni richieste. Il capo delegazione degli esperti inviati a Wuhan ha relativizzato, affermando che in Cina come in altri paesi determinati dati non possono essere forniti per rispetto della sfera privata. Pandemia o non pandemia.
Per contenerla, in mattinata il direttore dell’OMS aveva lanciato la proposta di un trattato internazionale che permetta l’accesso universale agli strumenti di lotta contro le pandemie. Accanto a lui c’era il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
RG 12.30 del 30.03.21 - la corrispondenza di Tomas Miglierina
RSI Info 30.03.2021, 19:36
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