Il primo ministro israeliano ha detto, oggi, domenica che il rilascio dei prigionieri palestinesi da parte di Israele, in conformità con l’accordo di tregua a Gaza, sarà rinviato fino a quando Hamas non porrà fine alle “cerimonie umilianti” per i prigionieri rilasciati.
“Alla luce delle ripetute violazioni da parte di Hamas, in particolare le cerimonie umilianti che disonorano i nostri ostaggi, e l’uso cinico degli ostaggi a fini propagandistici, è stato deciso di ritardare la liberazione dei terroristi (come definisce i prigionieri palestinesi lo Stato ebraico), prevista per sabato, fino a quando la liberazione delle prossime ostaggi non sarà assicurata senza umilianti cerimonie”, ha dichiarato Benjamin Netanyahu, citato in un comunicato del suo ufficio.
Da quando il cessate il fuoco è entrato in vigore nel territorio palestinese il 19 gennaio, dopo 15 mesi di guerra, si svolgono scambi di ostaggi e prigionieri ogni settimana. Ogni volta, ad eccezione della prima liberazione di ostaggi, Hamas ha organizzato delle messe in scena a Gaza, in particolare esibendo ostaggi scortati da uomini armati e incappucciati su un palco e costringendoli a parlare a un microfono davanti a una folla per dire che erano stati trattati bene dai loro rapitori.
Le proteste internazionali
In diverse occasioni, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha chiesto a Hamas di procedere a queste liberazioni “con dignità e discrezione”, ma gli appelli sono stati respinti da Hamas. Giovedì, Hamas ha persino organizzato una messa in scena per la consegna dei corpi delle vittime in bare, durante una cerimonia che ha suscitato molte critiche, soprattutto da parte delle Nazioni Unite. “La sfilata dei corpi, così come si è svolta stamattina (ieri sabato), è odiosa e crudele e va contro il diritto internazionale”, ha dichiarato Volker Türk, responsabile per i diritti umani all’ONU.
Notiziario 06.00 del 23.02.2025
RSI Info 23.02.2025, 08:07
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