terremoto nel sud-est asiatico

Myanmar, oltre 2’000 morti per il sisma

La giunta militare al potere dichiara una settimana di lutto nazionale - A Bangkok si affievolisce la speranza di trovare superstiti sotto le macerie del grattacielo crollato

  • 31 marzo, 15:33
  • 31 marzo, 17:07
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I soccorsi restano difficili

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Di: ATS/AFP/YR 

Il bilancio delle vittime del terremoto in Myanmar sale a 2’056 morti e oltre 3’900 feriti, secondo quanto reso noto lunedì dalla giunta militare al potere, che ha dichiarato una settimana di lutto nazionale. Una dichiarazione di un portavoce dell’esercito al potere indica che 270 persone risultano ancora disperse, tre giorni dopo il terremoto di magnitudo 7,7 avvenuto venerdì.

I soccorsi restano difficili, molto difficili, a causa sopratutto della carenza di mezzi per scavare tra i detriti, ma le ricerche continuano tra gli edifici andati distrutti. 

Nel frattempo a Bangkok è salito a 19 il bilancio delle vittime del sisma che ha fatto crollare un grattacielo in costruzione, ha reso noto il gruppo di soccorritori volontari Fire and Rescue Thailand, come riportano i media internazionali.

Secondo la vicegovernatrice della capitale thailandese, Tavida Kamolvej, è improbabile che si trovino eventuali superstiti sotto le macerie del grattacielo.

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Terremoto nel sudest asiatico: crolla un palazzo in costruzione a Bangkok

RSI Info 28.03.2025, 09:25

Rottura della faglia doppia di quella stimata

La rottura della faglia che ha generato il terremoto è avvenuta lungo una porzione più che doppia rispetto a quella stimata inizialmente in circa 200 chilometri, stando al servizio geologico degli Stati Uniti (USGS). Stando alle sue analisi più aggiornate, la rottura è stata di almeno 450 chilometri.

La rottura è avvenuta lungo la faglia Sagaing, che attraversa il Paese per 1’200 chilometri dal Mare delle Andamane a sud fino all’Himalaya a nord. È considerata una delle faglie attive e sismicamente più pericolose del Sud-Est asiatico, che in passato ha generato molti terremoti di magnitudo 7.

Nel caso del terremoto del 28 marzo, la particolarità è che “il tempo necessario perché la faglia si rompesse è stato notevole: pari a circa 90 secondi” e la rottura si è “propagata sul piano di faglia con un’intensità notevole”, afferma la sismologa Concetta Nostro dell’Istituto nazionale italiano di geofisica e vulcanologia. L’ipotesi è che sia avvenuto il raro fenomeno chiamato “Supershear” e che avviene quando la rottura propaga più velocemente delle onde sismiche S, che in inglese sono anche chiamate “shear waves”.

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Le vittime del terremoto nel Sud-est asiatico hanno bisogno di aiuto

30:00

Myanmar, scosse e bombe

Modem 31.03.2025, 08:30

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