La Cina ha annunciato mercoledì l’apertura di un’inchiesta nei confronti dell’Unione Europea per “sovvenzioni” e “ostacoli agli investimenti” che danneggiano le imprese cinesi attive nel Vecchio Continente. Pechino risponde così a una serie di procedure avviate da Bruxelles con motivazioni analoghe, l’ultima in ordine di tempo quella che ha portato nei giorni scorsi la Commissione europea ad annunciare l’introduzione di dazi (per ora provvisori, fino ad approvazione da parte degli Stati membri) nei confronti dei fabbricanti cinesi di auto elettriche.
A metà febbraio era già toccato, fra gli altri esempi, al costruttore ferroviario CRCC (numero uno mondiale) che aveva finito con il ritirarsi da un appalto per una fornitura di convogli elettrici in Bulgaria. Sono però stati toccati anche il settore eolico e quello dei dispositivi medici.
Prodotti legati all’energia eolica, oltre che a quella fotovoltaica, figurano anche fra quelli finiti sotto la lente cinese, insieme alle locomotive.
L’inchiesta di Pechino proseguirà fino al 10 gennaio 2025 e potrebbe eventualmente essere prorogata di tre mesi.
RG 12.30 del 4.07.2024 - Dazi su auto elettriche dalla Cina
RSI Info 04.07.2024, 12:54
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