Damasco ha reagito martedì alla perdita, avvenuta la settimana scorsa, della città e del sito storico di Palmira accusando della disfatta i paesi che "sostengono le organizzazioni terroristiche", tra i quali Arabia Saudita, Turchia, Qatar, Israele, ma pure "alcuni paesi occidentali". È quanto si legge in una lettera inviata dal ministero degli esteri siriano al Consiglio di sicurezza e al segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon.
Proprio da Palmira sono giunte martedì immagini apparentemente rassicuranti, dopo i timori diffusisi nei giorni scorsi per la possibilità che gli jihadisti potessero distruggere le maestose rovine romane del sito archeologico. Un video diffuso dalla "Aamaq News Agency", vicina all'autoproclamato Stato islamico (IS), mostra i resti archeologici che sembrano intatti.
L'esercito iracheno, intanto, è passato al contrattacco a Ramadi, la città cento chilometri a Ovest di Baghdad conquistata dall'IS dieci giorni fa. Ma nonostante l'appoggio delle milizie sciite, l'operazione per riportare sotto il controllo governativo l'intera provincia di Al Anbar, che confina con la Siria, si presenta lunga e complessa.
ATS/Reuters/EnCa
Dal TG12.30: