Le spiegazioni

Panne informatica, ecco cosa è successo

All’origine del guasto che ha colpito trasporti aerei e altri servizi nel mondo intero c’è un aggiornamento difettoso. Un problema sistemico perché “tutti usiamo i medesimi servizi”

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Il nome dell'azienda informatica è finito sulla bocca di tutti

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Di: Reuters/ATS/TG/pon

Una panne informatica globale ha causato questo venerdì importanti disguidi in numerosi aeroporti e ad altri servizi, bancari come nel mondo dei media o nella sanità. Restando in Svizzera, allo scalo di Zurigo-Kloten sono stati interrotti gli atterraggi, tranne che per i voli già in corso, e sono state sospese le partenze per gli Stati Uniti. Particolarmente toccati i servizi al suolo, come quelli garantiti da Swissport, operatore elvetico leader a livello mondiale, tanto da essere presente in quasi 300 aeroporti di una cinquantina di Paesi. Skyguide, che monitora i cieli elvetici, ha ridotto i transiti del 30%. Il check-in a Zurigo ha dovuto essere effettuato in alcuni casi manualmente. Non risulta toccata, invece, l’amministrazione federale. L’Ufficio federale della cibersicurezza, tuttavia, afferma di aver ricevuto numerose segnalazioni di malfunzionamenti da diverse aziende e infrastrutture critiche in Svizzera. Il software all’origine del guasto si può presumere che sia usato in tutti i settori, ha fatto sapere.

Guasto informatico globale

Telegiornale 19.07.2024, 12:30

Cosa è successo?

Crowdstrike, azienda statunitense fra i leader mondiale nella cybersicurezza, con più di 20’000 abbonati nel mondo fra aziende e amministrazioni pubbliche, ha diramato alle 7.30 ora svizzera un avviso riguardante il “Falcon Sensor”, un software molto diffuso che serve da allerta contro attacchi informatici. Su piattaforme Microsoft Windows si è verificato un “crash” che ha fatto apparire uno schermo blu. Le piattaforme Linux e Mac non sono state toccate, ha twittato George Kurtz, CEO di Crowdstrike, nell’annunciare qualche ora dopo che una soluzione era stata trovata ed era stata distribuita ai clienti. Il che non basta per far rientrare immediatamente il problema ma ha lasciato quantomeno intravvedere la fine dei disguidi che, secondo Alessandro Trivilini del servizio di informatica forense della SUPSI - intervenuto al TG della RSI - potrebbe richiedere “24 o 48 ore”.

Perché successo?

L’errore, l’errata configurazione, era in un aggiornamento di un prodotto EDR di Crowdstrike, ha spiegato alla Reuters Omer Grossman della CyberArk, altra azienda attiva in questo campo. EDR sta per Endpoint Detection and Response: si tratta di un prodotto che piazzato nei computer delle compagnie le aiuta a individuare i segnali di attacchi di hacker contro la loro rete.

Quale è stato l’impatto?

Come scritto in precedenza, globale. Detto degli aeroporti e delle aziende svizzere, lo stesso è accaduto anche altrove: i primi segnali sono giunti dagli Stati Uniti, dove i velivoli di tutte le maggiori compagnie sono stati inchiodati al suolo. Difficoltà sono state segnalate da diversi aeroporti europei (Amsterdam, Edimburgo, Berlino, Lisbona,...) e in vari Paesi asiatici, da vettori come KLM, Turkish Airlines, SAS, fino alle banche australiane, al porto mercantile di Danzica in Polonia, al sistema degli accrediti delle imminenti Olimpiadi di Parigi, ai servizi della Borsa di Londra e al sistema di prenotazioni del NHS, il servizio sanitario del Regno Unito, passando per Sky News, che per ore ha sospeso le trasmissioni, e per il Manchester United, che non ha potuto più vendere biglietti online. La lista è ancora più lunga, ma già questo elenco rende l’idea della vastità del problema.

Collegamento con l'aeroporto di Kloten

Telegiornale 19.07.2024, 12:30

Perché conseguenze così vaste?

Con l’avvento del cloud e la concentrazione del mercato nelle mani di poche aziende, i loro software sono installati su milioni di computer nel mondo. Trivilini alla RSI ha spiegato che “tutti utilizziamo lo stesso tipo di software” e quindi se c’è “un problema all’origine ci contamina”. È la “catena della sicurezza che ha due giocatori: le aziende che forniscono il prodotto e devono mitigare o evitare il rischio e noi cittadini, aziende e istituzioni che abbiamo bisogno di alternative per evitare che - in caso di problemi - i servizi vengano interrotti”.

Le spiegazioni dell'esperto

Telegiornale 19.07.2024, 12:30

Microsoft, ricorda Trivilini, “ha di fatto il monopolio per molti prodotti e servizi che utilizziamo quotidianamente”. Il guasto non parte da lei, ma “dall’aggiornamento di un software che anche Microsoft integra nei prodotti che poi eroga”. È quindi “una catena di responsabilità per cui una configurazione sbagliata, un atteggiamento non troppo prudente nei confronti del fattore umano e l’integrazione di questi continui aggiornamenti possono davvero scatenare un problema sistemico come in questo caso”.

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