La Francia inasprisce le normative contro il razzismo e l'antisemitismo. Il premier francese Manuel Valls ha presentato venerdì un piano in 40 punti, di cui una parte suscita le dure critiche delle associazioni per la difesa della libertà d'espressione. Secondo il Governo socialista di François Hollande, infatti, i discorsi razzisti e antisemiti saranno repressi come qualsiasi delitto di diritto comune. Finora venivano esaminati con la legislazione legata al diritto di stampa.
Dopo gli attentati di inizio gennaio a Charlie Hebdo e all'Hyper Cacher, l'Esecutivo intende dare un segnale forte, poiché "l'incitamento all'odio non può beneficiare di deroghe, anche a nome della libertà d'espressione".
Gran parte delle stesse associazioni antirazziste, come anche molti giuristi specializzati in diritto di stampa, si sono però opposti al progetto. A loro avviso rischia di moltiplicare i processi express in dossier spesso complessi, che invece andrebbero trattati con molta attenzione e prudenza. “Rendere omaggio a Charlie Hebdo rafforzando la censura è una pura aberrazione”, ha scritto venerdì su Le Figaro la docente di diritto pubblico Anne-Marie Le Pourhiet.
Inoltre, motivazioni razziste o antisemite costituiranno circostanze aggravanti in caso di reati. "I francesi ebrei non dovranno più avere paura di essere ebrei e i francesi musulmani non dovranno più vergognarsi di essere musulmani", ha dichiarato Valls.
Red. MM/AFP/ANSA/EnCa