Il pachistano di 18 anni che venerdì con una mannaia ha ferito due persone davanti alla vecchia sede di Charlie Hebdo ha confessato di averlo fatto perché "non sopportava le caricature del profeta Maometto" pubblicate di nuovo di recente dal giornale satirico.
Il pachistano Alì H. secondo le fonti dell'inchiesta, ha "riconosciuto" e "rivendicato" il suo atto. Stando a informazioni ottenute dalla TV francese BFM, l'uomo - del quale è stato prolungato lo stato di fermo - riconosce "una dimensione politica della sua azione".
Ulteriori informazioni raccolte dalla stampa transalpina riferiscono anche che il giovane pensava di agire contro la redazione di Charlie Hebdo, che invece si è trasferita in un luogo segreto e ultraprotetto da ormai 4 anni. Secondo Le Parisien il pachistano avrebbe dichiarato anche di aver perlustrato a più riprese la zona prima di passare all'azione e la presenza di una bottiglia di alcool nella sua borsa sarebbe dovuta al suo iniziale progetto di incendiare l'edificio.
Frattanto si è pure chiarita la posizione dell'algerino fermato pochi minuti dopo i fatti. Sempre secondo fonti vicine all'inchiesta il 33enne algerino non era un complice dell'assalitore, ma un uomo che lo aveva osservato l'assalitore e che aveva tentato, senza successo di fermarlo.
ATS/ANSA/AFP/Swing