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Perquisizioni e arresti a Seul, mentre l’ex ministro Kim tenta il suicidio

In Corea del Sud ispezionati i luoghi del potere presidenziale, manette ai polsi dei capi della polizia nazionale e metropolitana - Fallito gesto estremo per il deposto responsabile della Difesa

  • 11 dicembre, 06:16
  • 11 dicembre, 20:44
01:33

RG 07.00 del 11.12.2024 Il servizio di Chiara Savi

RSI Info 11.12.2024, 07:23

  • Keystone
Di: ATS/AFP/Spi 

L’Ufficio presidenziale della Corea del Sud è stato perquisito dalla polizia dopo il fallito tentativo del presidente Yoon di imporre una settimana fa la legge marziale nel Paese. Sono inoltre stati arrestati il capo della polizia nazionale e quello della polizia di Seul per il loro ruolo nell’applicazione del decreto sulla legge marziale del 3 dicembre. Dal canto loro gli organi di giustizia riferiscono che l’ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun, in carica durante il golpe lampo, ha tentato di suicidarsi in carcere.

“La Squadra speciale d’inchiesta ha condotto una perquisizione all’ufficio presidenziale, all’Agenzia della polizia nazionale, all’Agenzia della polizia metropolitana di Seul e al Servizio di sicurezza dell’Assemblea nazionale”, ha dichiarato l’unità di polizia in un messaggio inviato all’AFP.

Yoon Suk Yeol ha scioccato il Paese imponendo la legge marziale a sorpresa nella notte tra il 3 e il 4 dicembre, prima di essere costretto a revocarla sei ore dopo sotto la pressione del Parlamento e della popolazione.

Da allora è scampato, per poco, a una mozione di sfiducia sottoposta al voto dell’Assemblea nazionale, salvato dal suo partito. Ma l’opposizione ha previsto di riprovarci questo sabato. Una seconda mozione in tal senso è stata depositata oggi, il voto del Parlamento è fissato per il 14 dicembre alle 17:00 (le 9:00 in Svizzera).

Sempre mercoledì un responsabile dei servizi penitenziari ha riferito che il giorno prima, martedì, l’ex ministro della difesa Kim Yong-hyun, ha tentato di suicidarsi in detenzione nel centro di detenzione di Dongbu, a Seul, pochi minuti prima del suo arresto formale.

“È stato confermato che Kim Yong-hyun ha cercato di impiccarsi”, ha indicato il ministero della Giustizia in un comunicato, assicurando che il suo stato di salute attuale è buono. L’uomo è accusato di accusato di aver giocato un ruolo “cruciale durante una ribellione” e di aver commesso un “abuso di potere per ostacolare l’esercizio dei diritti”. Era già in detenzione da domenica ma serviva un mandato per prolungarla.

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