Niente impeachment per il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol: boicottando il voto, i deputati del Partito del Potere Popolare (PPP) lo hanno salvato dalla messa sotto accusa. Con i loro 192 seggi, le opposizioni non sono infatti riuscite a raggiungere il quorum necessario di 200 voti su 300.
La mozione per l’impeachment era stata presentata dal Partito democratico e da altre cinque formazioni dell’opposizione dopo il fallito tentativo di Yoon di imporre la legge marziale. Al momento del voto, sabato, quasi tutti i membri del partito di governo sono usciti dal Parlamento. Soltanto due deputati del PPP sono rimasti in aula.
Sempre sabato Yoon Suk Yeol ha offerto in un discorso televisivo le sue “sincere scuse” per aver imposto per breve tempo la legge marziale, ma non si è dimesso, poche ore prima del voto sull’impeachment in Parlamento. In un breve discorso televisivo alla nazione, Yoon ha annunciato che avrebbe affidato al suo partito, il PPP, l’adozione di “misure per stabilizzare la situazione politica, compreso il mio mandato”. “Non mi sottrarrò alle mie responsabilità legali e politiche riguardo alla dichiarazione della legge marziale”, ha dichiarato.
Seul, manifestazione davanti al Parlamento
RSI Info 07.12.2024, 10:14
Il leader del PPP, Han Dong-hoon, ha immediatamente affermato che “le dimissioni anticipate del Presidente sono inevitabili”, poiché il normale esercizio delle sue funzioni è “impossibile in queste circostanze”.
Non si è fatta attendere neppure la reazione dell’opposizione. La dichiarazione del presidente è “molto deludente” e “non fa che esacerbare il sentimento di tradimento e di rabbia del popolo”, ha dichiarato sabato il leader del Partito Democratico, la principale forza di opposizione, Lee Jae-myung. “Al momento, il rischio più grande in Corea del Sud è l’esistenza stessa del presidente. Le uniche soluzioni sono le dimissioni immediate (...) o la partenza anticipata tramite impeachment”, ha aggiunto alla stampa.
“Sembra che il partito al governo abbia deciso di opporsi all’impeachment durante il voto a condizione che il presidente ceda loro il controllo”, ha dichiarato Chae Jin-won, ricercatore presso l’Humanitas College della Kyung Hee University. “Il problema principale è che, pur riconoscendo che il presidente ha commesso degli illeciti ed è un criminale, semplicemente non vogliono cedere il potere a Lee Jae-myung”, leader del Partito Democratico - principale forza di opposizione, ha aggiunto Chae.
Davanti al Parlamento ha avuto luogo una manifestazione contro il presidente Yoon, a cui hanno preso parte almeno 150’000 persone. “Il popolo non lo perdonerà”, ha dichiarato Lee Wan-pyo, un pensionato di 63 anni che ha assistito al discorso del presidente nella principale stazione ferroviaria di Seul.
La manifestazione contro il presidente Yoon
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