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"Più armi a Kiev? Più vicina l'apocalisse nucleare"

L'ex presidente russo Medvedev: "La NATO non sembra prendere sul serio la possibilità di un conflitto nucleare. Si sbagliano" - Nuovo grido d'allarme per Zaporizhzhia

  • 23 maggio 2023, 22:40
  • 20 novembre, 11:14
Un lancia missili ucraino in azione vicino a Bakhmut

Un lancia missili ucraino in azione vicino a Bakhmut

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Di: Reuters/ATS/SP/M. Ang. 

Più armi l'Occidente fornisce all'Ucraina e più distruttive sono queste armi, "più diventa probabile" uno scenario da "apocalisse nucleare". Lo ha detto l'ex presidente russo e attuale vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale, Dmitry Medvedev, commentando la possibilità che a Kiev vengano forniti i jet F-16.

Medvedev ha detto che la NATO non sembra prendere sul serio la possibilità di un conflitto nucleare. "Si sbagliano. A un certo punto gli eventi possono muoversi in uno scenario completamente imprevedibile. E la responsabilità ricadrà interamente sull'Alleanza nord-atlantica", ha dichiarato.

Zaporizhzhia resta regione a rischio

Intanto il primo ministro ucraino Denys Shmyal ha detto che ci sono ancora rischi "colossali" intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, sottolineando che l'Ucraina sta attualmente lavorando per creare una zona demilitarizzata in quella zona.

Kiev, "nuovo attacco russo nella regione di Dnipropetrovsk"

"Oggi il nemico ha attaccato le comunità di Nikopol e Marhanets, nella regione di Dnipropetrovsk". Lo ha scritto su Telegram il consigliere della regione di Dnipropetrovsk, Mykola Lukashuk, riporta Ukrinform. A seguito dei bombardamenti, sono stati danneggiati alcuni edifici, tra cui sei abitazioni private e un gasdotto. Non si sono registrate vittime.

Il cardinale Zuppi: "Ucraina? Non resti solo spietata via della guerra"

Quella che si è aperta ieri pomeriggio con l'incontro a porte chiuse con il Papa, è per il cardinale di Bologna Matteo Zuppi la prima assemblea dei vescovi italiani non solo da presidente CEI ma anche da incaricato del Pontefice per la missione di pace nella guerra russo-ucraina. E proprio il tema della risoluzione dei conflitti ha trovato ampio spazio stamane nella sua introduzione ai lavori dell'assise. "Siamo grati a papa Francesco per la sua profezia, così rara oggi, quando parlare di pace sembra evitare di schierarsi o non riconoscere le responsabilità. La sua voce si fa carico dell'ansia profonda, talvolta inespressa, spesso inascoltata, dei popoli che hanno bisogno della pace. La guerra è una pandemia. Ci coinvolge tutti. Nel recente viaggio in Ungheria, si è interrogato: 'Dove sono gli sforzi creativi di pace?'. Lasciamoci inquietare da questa domanda, perché non rimanga solo la logica spietata del conflitto", ha affermato Zuppi.

Dodik: "La Russia è stata costretta a intervenire in Ucraina"

Per il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, che oggi a Mosca ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin, la Federazione russa è stata costretta all'intervento militare in Ucraina non avendo ottenuto le garanzie di sicurezza che chiedeva. Sottolineando di aver subito forti pressioni dall'Occidente per il rifiuto di aderire alle sanzioni contro Mosca, il leader serbo-bosniaco ha detto di aver deciso di "non essere parte dell'isteria (antirussa) creatasi ma di offrire una chance affinchè tale questione si possa risolvere a livello di Federazione russa e Ucraina".

Sabotaggio Nord Stream, spunta la mano di Kiev

Nel frattempo gli investigatori della polizia federale tedesca Bka "puntano sulla pista ucraina" nel sabotaggio del gasdotto Nord Stream, avvenuto lo scorso settembre nelle acque del mar Baltico. Lo scrive il britannico Times, citando i media di Berlino.

In particolare, "sono state trovate tracce di esplosivo militare a bordo dello yatch Andromeda", partito settimane prima delle esplosioni dal porto tedesco di Rostock e poi attraccato sull'isola danese di Christianso, non lontano dal luogo in cui il Nord Stream è stato sabotato. Il vascello, acquistato da una compagnia polacca ombra proprietà di due ucraini, sarebbe stato usato come base per le immersioni di subacquei esperti che avrebbero piazzato l'esplosivo sul fondo.

Alle sei persone a bordo - cinque uomini e una donna con falsi passaporti bulgari e romeni - si sarebbero aggiunti altri due uomini non ancora identificati, che si ritiene siano ucraini originari di Kiev e Odessa, almeno uno con esperienza militare, scrive ancora il Times.

Il capo degli 007 tedeschi, Bruno Kahl, ha comunque puntualizzato che "vi sono indicazioni in tutte le possibili direzioni, nessun Paese al mondo, nessun servizio di intelligence al mondo è attualmente in grado di attribuire" il sabotaggio.

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