Il tunisino arrestato mercoledì in Germania durante una retata perché sospettato di voler perpetrare un attentato, è ricercato in patria essendo accusato d'essere implicato negli attacchi al museo del Bardo, nella capitale, il 18 marzo del 2015, e a Ben Guerdane, città al confine con la Libia, un anno dopo.
Stando agli indizi raccolti in quattro mesi d'indadigine, l'operazione pianificata dal 36enne, a quanto pare ex scafista e dall'agosto di due anni fa affiliato allo Stato islamico, era ancora in fase embrionale e senza un obbiettivo preciso. Allo scopo, l'uomo sarebbe però riuscito a creare una rete di sostegno.
La cattura è avvenuta, senza che il diretto interessato opponesse resistenza, nell'ambito di perquisizioni, tra l'altro in due moschee, in corso nell'Assia, nel centro-ovest del paese.
AFP/ANSA/dg
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