A più di una settimana dalla strage di migranti, provocata dall'affondamento di un barcone al largo delle coste di Steccato di Cutro (in Calabria), il ministro dell'Interno italiano Matteo Piantedosi continua a respingere ogni responsabilità del Governo, mentre resta alta la polemica da parte dell'opposizione sui soccorsi.
In un discorso tenuto martedì in Parlamento a Roma, Piantedosi ha parlato della successione degli eventi della notte tra il 25 e il 26 febbraio e ha affermato che una chiamata di emergenza era stata ricevuta dal centro di controllo solo intorno alle 4.00 del mattino. I servizi di emergenza sono stati quindi allertati, ha detto. Tuttavia, i soccorsi sono arrivati troppo tardi per molti adulti e bambini presenti sul barcone. Piantedosi ha dichiarato che finora sono stati trovati 72 corpi.
La polizia, la guardia costiera e il Governo stanno affrontando da giorni pesanti critiche. L'accusa è di non aver fatto tutto il possibile per salvare le persone (tra i quali anche molti bambini) durante la notte. Piantedosi ha respinto con decisione questa accusa. Le autorità hanno seguito tutte le regole e le catene di comando, ha detto.
Gli ultimi momenti prima del naufragio
Allo stesso tempo, il ministro ha raccontato gli ultimi momenti prima del naufragio, citando le dichiarazioni dei sopravvissuti: secondo loro, gli scafisti avevano visto una luce a riva 200 metri prima di raggiungere la costa della regione Calabria e avevano temuto che ci fossero agenti di polizia ad aspettarli. Hanno quindi cercato di fare una brusca virata. Tuttavia, l'imbarcazione ha urtato un basso fondale ed è stata danneggiata. L'acqua è entrata nell'imbarcazione.
I migranti hanno riferito che due scafisti si sono buttati in mare. Un terzo contrabbandiere è fuggito su un gommone e ha raccolto i suoi complici. Nello stesso momento, un'onda ha colpito l'imbarcazione, che si è rovesciata ed è affondata. Quando la maggior parte dei soccorritori ha raggiunto la spiaggia di Steccato di Cutro, molti corpi di rifugiati e migranti erano già stati portati a riva. I presunti scafisti - un turco e due pakistani - sono stati arrestati.
Meloni annuncia nuove misure anti-immigrazione
Giovedì prossimo, la prima ministra Giorgia Meloni ha invitato il Consiglio dei ministri a una riunione a Cutro. In quella sede intende annunciare ulteriori misure nella lotta all'immigrazione clandestina e ai trafficanti.
Opposizioni all'attacco
Intanto le opposizioni continuano ad attaccare il Governo per quanto è accaduto. "Sarebbe utile capire anche da Salvini cosa pensa di questa vicenda. La guardia costiera fa capo al suo ministero. Non faremo passi indietro su questo. Le vittime della strage, i familiari e il tutto il Paese meritano una risposta. Speriamo che presto Meloni torni in questa Aula, sappiamo che c'è un question time presto, non mancheranno occasioni per tornare a chiedere di fare luce", ha detto la segretaria del del Partito Democratico, Elly Schlein, commentando l'informativa del ministro dell'Interno, Piantedosi. "Dall'inizio, con ogni strumento a nostra disposizione, chiediamo chiarezza sulla dinamica e sulla catena di comando, definendo le responsabilità dei ministeri dell'Intero ma anche di quelli guidati da Salvini e Giorgetti. In ultima istanza, la responsabilità di fare chiarezza sta in capo a chi guida il Governo. Stiamo facendo domande molto chiare", ha detto.
Peppe Provenzano (Pd), intervenendo dopo l'informativa del ministro Piantedosi. ha dichiarato che: "Alla fine quelle vite si potevano salvare, lo ha detto il comandante della Guardia Costiera di Crotone. Il governo deve essere indagato per strage colposa come disse anche Meloni il 14 aprile del 2015, dopo il naufragio a largo di Lampedusa. Ma allora il naufragio avvenne a 200 miglia dalla costa, questo a 200 metri".
Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra), ribadisce la richiesta di dimissioni di Piantedosi, che "non ha in alcun modo risposto sul nodo cruciale della questione: perché alle navi della Guardia Costiera non è stato dato l'ordine di uscire in mare?".
IL leader di Iv Matteo Renzi, intevenendo in Aula al Senato dopo l'informativa del ministro Piantedosi sul naufragio a Cutro ha dichiarato: "In questi anni si è affermato il principio che l'identità nazionale si afferma attraverso i respingimenti, alzando i muri. Non condivido l'analisi: l'identità italiana da Virgilio, che vede la fondazione della città attraverso un popolo di naufraghi, è di chi salva le vite non di chi fa respingimenti".
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