Tragedia in Calabria, ripescati altri corpi

Altri corpi sono stati recuperati in mare e sulla spiaggia di Steccato di Cutro, in Calabria, dove proseguono le ricerche a ormai oltre 24 ore dal naufragio di un'imbarcazione carica di migranti, spezzatasi in due probabilmente dopo aver urtato uno scoglio. Se si considera anche il decesso di un ferito che era ricoverato in rianimazione, il bilancio delle vittime sale così a 64. È destinato a crescere ancora: le persone sono salvate sono un'ottantina, ma si stima che a bordo fossero almeno in 180 e le possibilità di trovare altri superstiti sono ridotte praticamente a zero.

Le motovedette della capitaneria di porto, con l'ausilio di unità della guardia di finanza e dei pompieri, non si sono fermate nemmeno nella notte, mentre con le prime luci del giorno sono tornati in azioni anche sommozzatori e l'elicottero. Fra le vittime figurano anche donne e una quindicina di bambini.

Secondo indiscrezioni, sarebbero intanto stati fermati altri due presunti scafisti, in aggiunta al cittadino turco già finito in manette domenica.

L'imbarcazione, un vecchio peschereccio, era partita quattro giorni prima della tragedia da Izmir (Smirne, in Turchia) ed era già stata individuata sabato sera da un aereo del dispositivo di Frontex. Le condizioni proibitive del mare avevano però impedito un tempestivo intervento dei soccorsi. Le vittime sono profughi pachistani, afghani e iraniani.