Il crollo del ponte sulla A14 tra Ancona e Loreto schiacciando un'auto in transito e provocando due morti (gli occupanti del veicolo) e il ferimento di tre operai, in Italia ha rinfocolato le polemiche. Il sindaco di Castelfidardo, Roberto Ascani ha giudicato inconcepibile effettuare quei lavori senza chiudere l'autostrada. Il ponte (come già avvenuto per altri su quel tratto di strada) era stato tolto dalla sua sede naturale e poggiava su strutture provvisorie. Il Ministero dei Trasporti ha mandato ispettori per fare chiarezza. Tante le polemiche sull'efficienza della manutenzione sulle autostrade italiane. Ma in discussione ci sono pure la manutenzione del patrimonio pubblico, lo svolgimento dei cantieri sulla rete viaria, la gestione degli appalti e l'impiego della manodopera estera.
Ma stavolta c'è un aspetto in più che rende ancor più grave l'accaduto, come rileva Marco Ponti, professore di Economia e pianificazione dei trasporti che ha lavorato al Politecnico di Milano. "Il problema - rileva al Radiogiornale RSI - è che questo incidente è avvenuto su un'autostrada a pedaggio, sappiamo bene che in Italia la viabilità ordinaria versa in cattive condizioni, ma non è così per le autostrade, che hanno tantissime risorse. Questo rende quindi ancora più grave quanto avvenuto, anche se va detto che il crollo di un ponte è un incidente assolutamente eccezionale. Va detto infine che interventi di questo genere sui ponti sono ordinari, non serve che venga chiusa l'autostrada. Sulle cause del crollo aspettiamo i risultati dell'inchiesta".
Le indagini sono state avviate per omicidio colposo plurimo. Il pubblico ministero Irene Bilotta, titolare dell'inchiesta, ha però annunciato che valuterà se esistano i presupposti per ipotizzare il reato di disastro colposo.
Red.MM/RG
RG 12.30 del 10.03.17: la corrispondenza di Claudio Bustaffa
RSI Info 10.03.2017, 13:55
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