Un aereo militare russo con 93 persone (di cui 8 membri dell'equipaggio) a bordo è precipitato domenica nel Mar Nero poco dopo il suo decollo dalla città di Adler, presso Sochi. Stava trasportando verso Hmeymim, in Siria, un coro appartenente alle forze armate per partecipare alle festività di fine anno in una base aerea.
Il velivolo è scomparso dai radar alle 5:40, 2 minuti dopo la partenza, quando ancora si trovava sopra le acque territoriali appartenenti a Mosca. A comunicarlo è una fonte dei servizi regionali d’emergenza all’agenzia TASS. Il ministero della difesa ha inoltre precisato che il pilota non ha lanciato segnali di allarme prima del crash.
Trovati un corpo e alcuni resti dell'aereo
Poco dopo l’accaduto, i servizi di soccorso hanno annunciato di aver trovato il luogo dell’incidente, che si trova "a 1,5 chilometri dal littorale di Sochi, a una profondità che va dai 50 ai 70 metri". A confermarlo anche alcuni resti del Tupolev Tu-154 individuati sul posto. Poco dopo è giunta anche la notizia che è stato recuperato dalle acque anche il corpo di uno dei passeggeri. Secondo il ministro della difesa Igor Konashenkov, non c'è traccia di sopravvissuti.
"Terrorismo escluso"
Mosca esclude l'ipotesi che l'apparecchio, in servizio da 33 anni, sia precipitato per effetto di un atto terroristico. Il presidente Vladimir Putin ha ordinato la costituzione di una commissione d'inchiesta diretta dal premier Dmitri Medvedev. Lunedì sarà giorno di lutto nazionale.
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Dal TG12.30: