Il pubblico del Teatro alla Scala di Milano ha acclamato con oltre quindici minuti di applausi la Tosca di Giacomo Puccini (diretta dal maestro Riccardo Chailly e con la regia "cinematografica" di Davide Livermore), che ha aperto sabato sera, come spettacolo inaugurale, la stagione 2019-2020.
Livermore: "La cultura è il petrolio italiano"
"Quindici minuti di applausi? No, sono stati 18 minuti di applausi a tutta la cultura italiana perché questo è un momento in cui l'Italia celebra tutta la sua bellezza nonostante i tagli, perché questo è il petrolio italiano, il nostro tesoro, con la cultura si mangia e mangiano tutti". Così il regista Davide Livermore dopo il trionfo della sua Tosca. "L'opera lirica è il futuro sicuro - ha aggiunto - perchéabbiamo bisogno di arte, non bastano i like".
I protagonisti
Intensi applausi agli interpreti, sommersi da grida di "bravi!" e da una pioggia di fiori e coriandoli dorati: soprattutto per Anna Netrebko (Tosca), Francesco Meli (Cavaradossi), Luca Salsi (Scarpia) che hanno riscosso un successo personale; ma anche per il coro e le voci bianche dell'Accademia scaligera diretti da Bruno Casoni.
Un'ovazione ha accolto il maestro Chailly, che ha riportato al pubblico la prima versione dell'opera che Puccini presentò al Teatro Costanzi di Roma nel 1900.
Per seguire la musica di Puccini e rappresentare un dramma di amore, sesso, violenza, odio, malvagità, inganno, che conduce a morte tutti i protagonisti, Livermore ha utilizzato ogni strumento teatrale, i costumi (di Gianluca Falaschi), le luci (di Antonio Castro), i video (D-Wok), i contrasti di colori, ma soprattutto ha sfruttato la grande macchina scenica della Scala per valorizzare la scenografia di Giò Forma.
L'omaggio al presidente della Repubblica Mattarella
Al termine dell'omaggio alla compagnia di canto, diversi spettatori si sono voltati verso il palco d'onore gridando "Presidente grazie", ed è così partito un nuovo applauso rivolto al Capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella, presente insieme ai nomi più noti della borghesia meneghina, del mondo dell'industria, della cultura, della moda, della politica, delle istituzioni.
Applausi anche per Liliana Segre
A salutare il presidente è stata anche Liliana Segre, diventata senatrice a vita per il suo impegno nel mostrare l'importanza della memoria, a partire da quella dell'Olocausto, a cui lei è sopravvissuta. E anche lei al suo arrivo in platea è stata accolta da applausi. La senatrice era discretamente accompagnata dalla scorta di carabinieri che le è stata affidata dopo le minacce di morte da parte di neofascisti per il suo impegno nella Commissione contro odio, razzismo e antisemitismo, Commissione peraltro aspramente criticata da diversi leader dellla destra e, tra gli altri, dal leader della Lega Matteo Salvini. "La cultura aiuta, in tutto. Come dice Primo Levi "conoscere è necessario in assoluto", ha dichiarato Liliana Segre.