Corruzione aziendale, interferenze elettorali della Russia di Vladimir Putin, violenza sessuale e l'eredità della schiavitù sono i temi al centro delle inchieste giornalistiche che hanno fatto vincere a testate e reporter americani i premi Pulitzer del 2020 assegnati quest'anno per la prima volta su YouTube a causa del coronavirus.
Ad annunciare i prestigiosi riconoscimenti a grandi testate come New York Times e Washington Post o piccoli giornali di provincia come il texano Palestine Gazette è stata lunedì sera, dal salotto di casa, l'amministratrice dei premi Dana Canedy: “In tempi difficili come i nostri è più importante che mai far capire che il giornalismo non si è mai fermato nonostante coordinati sforzi di sabotare il lavoro dei giornalisti”.
La Reuters ha vinto per la fotografia con le immagini delle manifestazioni di Hong Kong e il New Yorker per la satira politica con la copertina che raffigura l'Attorney General William Barr e il capo del Senato Mitch McConnell che lustrano le scarpe a Donald Trump.