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Putin uomo da 200 miliardi di $

William Browder tenta di congelarne tutti i beni. Forse è lui il peggior nemico del presidente russo?

  • 27 febbraio 2018, 19:53
  • 23 novembre, 02:24
William Browder
  • rsi

Negli anni ’90 era l’investitore straniero più importante in Russia. Poi, William Browder capii che il terreno era diventato troppo ostico ed abbandonò quasi completamente il paese. Vi lasciò un ufficio e un suo avvocato, Sergei Magnitsky, che venne poi arrestato, torturato e ucciso nel 2009. Da allora Browder chiede giustizia; ha condotto una campagna affinché venisse adottato quel Magnitsky Act che negli Stati Uniti e in altri cinque paesi prevede il divieto d’entrata ed il congelamento dei beni per chi si rende colpevole di abusi in materia di diritti umani. Pierre Ograbek lo ha incontrato, di seguito l'intervista che gli ha rilasciato.

"La cosa più interessante è quanto male abbia reagito Vladimir Putin di fronte al mio lavoro. C’è stato un incontro famosissimo, all’interno della Trump Tower nel giugno del 2016, tra Donald Trump jr, Paul Manafort, Gerald Kuchner ed un’avvocata russa presente nel tentativo di revocare il Magnitsky Act. Era presente quale rappresentante di Putin, poiché lui è così arrabbiato con questo Magnitsky Act che contava su Trump per ritirarlo una volta arrivato alla Casa Bianca. È interessante ora che la questione Magnitsky Act sia emersa in relazione alla storia Trump-Russia, uno dei casi più importanti attualmente nel dibattito politico".

Ma come mai Putin avrebbe tentato di esercitare una pressione così diretta su Trump?

"L’incontro nella Trump Tower era stato organizzato per revocare il Magnitsky Act. Putin lo voleva per un motivo molto importante: abbiamo delle informazioni che dimostrano quanto Putin beneficiasse del crimine contro Serghey Magnitsky: crede (a ragione) che i suoi beni all’estero potrebbero essere congelati, a causa del Magnitsky Act. La cosa più interessante: secondo le mie stime Putin è l’uomo più ricco al mondo. Credo che possegga 200 miliardi di dollari, tutto denaro custodito nelle banche occidentali. E Putin crede che sia a rischio-congelamento".

Come può affermare che Putin sia l’uomo più ricco al mondo?

"Perché ha concluso un accordo con tutti gli oligarchi: se gli danno la metà di ciò che posseggono possono tenersi l’altra metà. Se invece rifiutano finiscono in prigione, o vengono uccisi e il denaro viene loro sottratto comunque. Se si sommano tutti i 50 percento degli averi degli oligarchi si arriva a 200 miliardi di dollari".

E come può lei dimostrare che Putin riceva veramente la metà dei guadagni degli oligarchi?

"Ora ci sono delle fughe di notizie dalla Russia. Le più interessanti: i Panama papers. Oppure quella concernente una villa da un miliardo di dollari costruita sul mar Nero, appartenente a Putin. Passo dopo passo si può comporre il mosaico, che non è completo poiché le informazioni sono frammentarie, ma confermano ciò che tutti sanno in Russia, cioè che Putin possiede il 50 percento di tutto quanto".

Quindi secondo lei ora Putin sarebbe preoccupato, per quanto concerne i suoi beni?

"Il presidente Putin è in una pessima posizione. Lui non conserva il suo denaro sotto il proprio nome, bensì dietro quello di amministratori fiduciari. Non c’è nulla di scritto, perché potrebbe essere usato per ricattare Putin. L’unico modo per avere fiducia in loro è conservare il potere di arrestarli. E l’unico modo per conservarlo è restare presidente. Nel momento in cui lascerà la presidenza nessuno risponderà più alle sue chiamate, tutto il suo denaro evaporerà e probabilmente finirà in prigione. Quindi questo denaro è la più grande maledizione per Putin: l’unico modo per tenerselo è conservare il potere. E l’unico modo per restare al potere è distruggere tutti i processi democratici in Russia".

Ma Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti rappresenta un vantaggio reale per Putin, attualmente?

"Putin avrebbe amato veder togliere le sanzioni, vedere un ritiro americano dalla Nato… sperava che Trump avrebbe fatto molte cose, ma non è stato in grado di farlo perché il presidente degli Stati Uniti è limitato dai tribunali, dal Congresso, dalla stampa, dagli elettori… Però Putin è riuscito con grande successo a fare una cosa: creare una guerra civile ideologica in America. Ora le persone sono così arrabbiate le une con le altre! E non hanno tempo per prestare attenzione a ciò che fa la Russia".

E lei pensa che ora Putin alimenterà ulteriormente questa rivalità interna negli Stati Uniti, per i prossimi 3 anni?

"Penso che ci proverà. Il mondo si è accorto di cosa sta tentando di fare. 13 russi sono ora accusati di aver organizzato una parte di questa guerra civile negli Stati Uniti. L’obiettivo di questi rinvii a giudizio è innanzitutto di mostrare alla gente cosa sta facendo la Russia in modo chiaramente illegale. Per affrontare un problema bisogna sapere quale sia il problema. Quindi questo è un passo avanti per illustrare il problema a tutti quanti".

Possiamo dire che è lei (William Browder) all’origine di questa nuova guerra, dopo aver provocato Putin con il Magnitsky Act?

"No, sono potenzialmente all’origine di una guerra civile in Russia. Negli Stati Uniti la guerra civile è su temi quali i muri alla frontiera, immigrazione, controllo delle armi, aborto… Le mie informazioni riguardano Putin che ruba i soldi alla gente e la sofferenza dei russi. Lui blocca queste informazioni affinché non vengano disseminate tra la popolazione russa".

Lei si sente a rischio, minacciato?

"I russi amerebbero uccidermi. Ho ricevuto ulteriori minacce dalla Russia: minacce di morte, di rapimento… vorrebbero arrestarmi e riportarmi in Russia. Mi hanno condannato due volte, si sono rivolti all’Interpol 6 volte, si sono rivolti al Governo britannico per una mia estradizione. Potrebbe capitarmi qualcosa in qualsiasi momento. La mia vita è molto diversa da quella di un’altra persona che non è in guerra con Vladimir Putin".

Quindi, concretamente lei come si protegge?

"Non le posso dare un esempio di come proteggo me stesso: se lo facessi i russi verrebbero a saperlo e questo meccanismo di protezione non funzionerebbe più. Inutile precisare che tutto ciò che faccio deve essere con anticipo. Devo essere molto cosciente di tutti i modi in cui Vladimir Putin può tentare di distruggere la mia vita".

Teme di essere avvelenato, come già capitato ad altre persone?

"Sì, non mangio mai due volte nello stesso ristorante."

Ha dei rimpianti?

"Il mio rimpianto principale è di essere andato in Russia, con Serghey Magnitsky che poi è stato arrestato, torturato e ucciso. Se non ci fossi andato lui sarebbe ancora vivo. Ma per quanto concerne ciò che ho fatto dopo il suo assassinio, nei confronti del regime di Putin, non ho nessun rimpianto. Preferisco lottare per la giustizia piuttosto che per il denaro, affinché la gente ne possa beneficiare ben al di là del commemorare Serghey Magnitsky. Se questa legge viene adottata anche in altri paesi i russi e altre persone cattive non si sentiranno più così al sicuro nel fare delle brutte cose".

Pierre Ograbek

03:05

RG 18.30 del 27.02.18: l'intervista a William Browder di Pierre Ograbek

RSI Info 27.02.2018, 19:42

07:23

William Browder, al microfono di Pierre Ograbek

rsi 27.02.2018, 19:54

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