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Quanto cambierà il Brasile

L'arrivo al potere della destra con l'ex capitano dell'esercito Jair Bolsonaro segna una svolta estrema nella politica della nazione sudamericana

  • 29 ottobre 2018, 09:12
  • 22 novembre, 23:55
01:14

RG 08.00 del 29.10.18; la corrispondenza di Emiliano Guanella

RSI Info 29.10.2018, 09:12

  • reuters
Di: AFP/AP/Reuters/EnCa 

Il neoeletto presidente Jair Bolsonaro, subito dopo aver ricevuto la conferma della nomina a capo dello Stato da parte dell’autorità elettorale brasiliana, ha ribadito l’intenzione di “cambiare il destino del Brasile insieme ai cittadini”, ricordando come la nazione sudamericana non possa “continuare a flirtare con il socialismo, il comunismo, il populismo e l'estremismo della sinistra”. Vero è che l’ufficiale dell’esercito di origini italiane non ha mai nascosto in campagna elettorale l’intenzione di usare le maniere forti per sradicare la corruzione e ridurre l’elevato tasso di criminalità che azzoppano il Brasile e da domenica sera ha i mezzi per farlo.

Come è cambiata l'America latina negli ultimi 8 anni
  • RSI/Bleff

Il successo di Bolsonaro, forte di slogan come "il Brasile su tutto, Dio su tutti" o "il mio partito è il Brasile", segna del resto un punto di svolta in quella che resta una delle più vaste democrazie latinoamericane, che vira seccamente a destra dopo 13 anni di sinistra al potere (2003-2016), con gli ultimi due anni “di transizione” guidati da un Michel Temer che lascia il potere dopo aver ottenuto il record negativo di consensi e sostegno da parte dei suoi compatrioti: appena il 2%.

Il notevole margine di vantaggio del “Trump dei Tropici” rispetto al candidato della sinistra perdente, Fernando Haddad, evidenzia d’altronde che l’orientamento chiarito da sempre da Jair Bolsonaro, applicare legge e ordine e sostenere i valori della famiglia, sono le semplici esigenze che i brasiliani sembrano voler vedere concretizzate nei fatti e non solo a parole.

Sarà da vedere se pure le uscite omofobiche, razziste e misogine dell’ex capitano 63enne in campagna elettorale resteranno solo parole o saranno a loro volta tradotte in realtà da un uomo che non ha mancato neppure di esprimere "nostalgia" per i ventuno anni in cui il Brasile fu dominato dai militari, dopo il colpo di Stato del 1° aprile ‘64 che rovesciò il Governo di João Goulart, democraticamente eletto come lo stesso Bolsonaro.

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Brasile, il trionfo di Bolsonaro

Telegiornale 29.10.2018, 21:00

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