Il Belgio ricorda domani, giovedì, il ventesimo anniversario della marcia bianca: trecentomila persone invasero le strade di Bruxelles il 20 ottobre 1996 per chiedere misure contro la pedofilia e piena luce sul caso Marc Dutroux, scoppiato poche settimane prima. La marcia bianca, che diede vita ad un movimento con lo stesso nome, fu una delle più grandi manifestazioni di piazza mai registrate nella storia del regno.
In corteo i ritratti delle piccole Julie e Melissa, due fra le vittime di Dutroux
Il Paese e il mondo interno erano rimasti sconvolti dalla scoperta, nel mese di agosto, dei crimini commessi dal "mostro di Marcinelle" e dai suoi complici: il sequestro, lo stupro e l’uccisione di due adolescenti, An Marchal e Eefje Lambrecks, e poi di due bambine, Julie Lejeune e Melissa Russo, lasciate morire di fame e di sete nella cantina della casa di Marcinelle dove erano tenute prigioniere, mentre Marc Dutroux scontava un periodo in carcere. Altre due bambine, Sabine Dardenne e Laetitia Delhez, erano state ritrovate vive nella cantina degli orrori.
Marc Dutroux all'epoca del suo arresto, nell'agosto del 1996
Cosa rimane, vent’anni dopo, di quel caso e della protesta che face nascere? Lo abbiamo chiesto a Gino Russo, il padre di Melissa, una delle vittime di Marc Dutroux, che avrebbe compiuto 30 anni lo scorso 11 settembre.
Red.MM/RG
Dal TG20.00:
RG 18.30 del 19.10.16 - L'intervista di Tomas Miglierina
RSI Info 19.10.2016, 19:50
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