Il Governo australiano ha annunciato che le forze aeree del paese non parteciperanno più alla coalizione internazionale, guidata dagli Stati Uniti, contro l’organizzazione Stato islamico (IS) in Siria e Iraq.
Formata nel settembre del 2014, dopo le conquiste degli uomini di al Baghdadi, la coalizione è composta da 13 paesi che forniscono aiuto militare diretto (soprattutto raid aerei) e altri che garantiscono supporto logistico. Canberra era stata una delle prime a rispondere presente all’appello dell’allora presidente statunitense Barack Obama.
I cacciabombardieri australiani operavano finora in entrambi i paesi. La decisione è stata presa dopo le minacce russe di considerare i jet della coalizione un obiettivo militare, questo in seguito all’abbattimento da parte degli aerei a stelle e strisce di un caccia governativo siriano impegnato nei cieli sopra Raqqa, la roccaforte dell’IS (Vd. correlato).
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