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Raid statunitensi in Siria e in Iraq

Dopo l’uccisione di tre soldati in Giordania, l’aviazione di Washington colpisce obiettivi legati alle milizie pro-iraniane - Biden: “La nostra risposta continuerà”

  • 2 febbraio, 22:55
  • 2 febbraio, 23:16
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Un'immagine satellitare della base statunitense colpita negli scorsi giorni

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Di: AP/AFP/pon 

La rappresaglia per l’uccisione di tre soldati statunitensi domenica in Giordania - che era stata immediatamente preannunciata dal presidente Joe Biden - è scattata: aerei e droni statunitensi hanno colpito giovedì una serie di obiettivi legati ai Guardiani della rivoluzione e a milizie sostenute dall’Iran, in territorio siriano e nell’Iraq occidentale. L’operazione, annunciata da diverse fonti di stampa, è stata in seguito confermata dal Centcom, il comando militare statunitense per il Medio Oriente. Ha affermato che 125 munizioni di precisione sono state utilizzate per colpire 85 diversi bersagli, fra cui centri di comando, siti di stoccaggio di droni e di missili.

Gli attacchi sono stati lanciati poche ore dopo che l’inquilino della Casa Bianca si era unito per un cerimonia ai vertici della difesa e alle famiglie dei tre soldati, le cui salme sono rientrate alla base aerea di Dover in Delaware. “La nostra risposta continuerà nei tempi e nei modi che decideremo”, ha poi affermato Biden dopo la conferma dei bombardamenti.

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Joe Biden ha partecipato a una cerimonia al rientro delle salme dei tre soldati uccisi

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Stando all’Osservatorio siriano per i diritti umani, un’organizzazione con base nel Regno Unito e contatti in Siria, sei combattenti pro-iraniani sono rimasti uccisi.

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Medio Oriente, morti 3 soldati USA

Telegiornale 28.01.2024, 20:00

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