Confrontato all'assenza di tre dei sei imputati, il presidente della Corte Eric Chalbos ha nuovamente rinviato il processo di Lione per una rapina da 40 milioni di franchi ai danni di un portavalori, commessa nel maggio del 2017 fra Losanna e Ginevra. Contro gli assenti, che erano a piede libero anche se sottoposti a misure di controllo giudiziario, sono stati spiccati mandati di arresto.
Il processo era già stato rinviato una prima volta nel 2021, perché uno degli accusati si era ammalato di Covid-19. La procura si è opposta al nuovo provvedimento, ritenendo che gli imputati "non abbiano nessuna scusa", mentre per la difesa gli assenti "sono la chiave di volta della vicenda" e il ruolo di ognuno non può essere chiarito senza di loro.
Il colpo di quasi cinque anni è uno degli otto del genere commessi nell'arco di sette anni in Romandia. Il sestetto, appartenente al giro del banditismo lionese, aveva bloccato il furgone portavalori con le armi in pugno su una bretella autostradale. Aveva immobilizzato le due persone a bordo e, dopo aver varcato il confine, aveva dato fuoco al mezzo. Era stato però arrestato poche ore dopo in una villa nei pressi di Annecy, ancora in possesso di fucili e bottino.
RG 07.00 del 23.01.2023 Il servizio di Paola Latorre
RSI Info 23.01.2023, 11:16
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