Otto furgoni portavalori sono stati presi d'assalto in Romandia negli ultimi sette anni e uno di questi casi, risalente al 24 maggio 2017, è giunto in aula lunedì a Lione. Quaranta milioni di franchi in banconote, lingotti d'oro e pietre preziose erano stati sottratti sulla bretella autostradale di Eysins, fra Ginevra e Losanna, dove i malviventi avevano bloccato il veicolo alle 3.15 del mattino. Dopo aver legato e chiuso in un bagagliaio le due persone a bordo, avevano percorso una ventina di chilometri fino a una strada rurale di Divonne-les-Bains, appena oltre frontiera, dove avevano trasferito il carico e dato fuoco al furgone. Un'operazione con armi d'assalto pianificata nel minimo dettaglio, a dimostrazione dell'organizzazione del banditismo lionese nelle sue operazioni elvetiche.
La colpevolezza dei sei imputati lascia pochi dubbi, ma restano da accertare le singole responsabilità: gli inquirenti avevano avuto sentore delle loro intenzioni e li avevano sorvegliati per mesi. Vennero quindi arrestati poche ore dopo il colpo, in una villa di Chavanod presso Annecy, ancora in possesso del bottino oltre che di cinque fucili d'assalto e altro equipaggiamento usato nella rapina.
Il processo avrebbe dovuto tenersi nel 2021, ma era stato rinviato perché un imputato si era ammalato di Covid e la Corte riteneva di doverli processare tutti insieme. Il dibattimento dovrebbe durare 10 giorni, il verdetto sarà pronunciato il 3 febbraio.