Non c'è il minimo dubbio sulla validità della rinuncia al ministero petrino, ed è assurdo speculare su tale decisione. Questo, in sostanza, il contenuto di una lettera di risposta del papa emerito Benedetto XVI al quotidiano La Stampa, dopo il dibattito emerso nei giorni scorsi sui media italiani ed internazionali circa la sua rinuncia, un anno fa. Ratzinger risponde personalmente alle domande del quotidiano torinese con una lettera dal Vaticano intestata "Benedictus XVI, papa emeritus".
"Non c'è il minimo dubbio – ha precisato Benedetto XVI - circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino". E sottolinea che "unica condizione della validità è la piena libertà della decisione. Speculazioni circa la invalidità della rinuncia sono semplicemente assurde". Nella lettera al giornale replica anche sul significato dell'abito bianco e del nome papale. "Il mantenimento dell'abito bianco – ha spiegato - e del nome Benedetto è una cosa semplicemente pratica. Nel momento della rinuncia non c'erano a disposizione altri vestiti. Del resto porto l'abito bianco in modo chiaramente distinto da quello del Papa. Anche qui si tratta di speculazioni senza il minimo significato".
Infine una sottolineatura sulle parole di una sua lettera al teologo svizzero Hans Küng e da questi citate nelle scorse settimane in cui Benedetto esprime "identità di vedute e amicizia di cuore" a Papa Francesco, il cui pontificato egli sostiene nella preghiera. "Il prof. Küng - precisa il papa emerito - ha citato letteralmente e correttamente le parole della mia lettera indirizzata a lui".
Red.MM/ATS/sdr