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Referendum tra luci ed ombre

Veneto e Lombardia domenica hanno chiesto a Roma l'autonomia di competenze e risorse

  • 23 ottobre 2017, 10:02
  • Oggi, 03:52
Voto plebiscitario in Veneto per il Governatore Zaia

Voto plebiscitario in Veneto per il Governatore Zaia

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Non è stato certamente un quesito referendario in salsa catalana, anzi, il testo in votazione domenica che chiede a Roma più autonomia e lo fa all'interno - si legge nel testo lombardo - del "quadro dell'unità nazionale". Più stringato il quesito in Veneto: "Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?"La consultazione ha chiamato al voto circa 12 milioni di cittadini, quasi 7,9 milioni di lombardi.

La Lombardia sperimenta il voto elettronico non senza difficoltà

La Lombardia sperimenta il voto elettronico non senza difficoltà

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Niente scossoni con lo Stato centrale, dunque, si è trattato solo di un voto consultivo - in Lombardia senza quorum mentre in Veneto con quello del 50% + 1 - per chiedere ai cittadini se sono d'accordo nel far intraprendere alla regione le iniziative previste dalla Costituzione per "ottenere condizioni particolari di autonomia con relative risorse".

Mentre in Veneto il risultato è stato un plebiscito per il Governatore Luca Zaia, legittimato con questo voto ad aspirare anche alla posizione di premier, diversamente è andato in Lombardia dove Roberto Maroni si è trovato confrontato con numeri diversi e con una serie di problemi legati al voto elettronico tramite tablet. Un dato, quello della minore affluenza, che certamente peserà nella prossima campagna elettorale, forse anche internamente alla Lega Nord. Le materie trasferibili alle Regioni sono 23: 3 di competenza esclusiva dello Stato (giustizia di pace, istruzione e tutela dell'ambiente e dei beni culturali) e 20 concorrenti tra cui spiccano il coordinamento della finanza pubblica e tributario. Concorrenti vuol dire che la potestà legislativa sta in capo alle regioni ma è lo Stato che ne determina i principi fondamentali non derogabili dalle regioni.

Al seggio anche il senatore Umberto Bossi

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I governatori leghisti Roberto Maroni e Luca Zaia hanno annunciato che chiederanno al Governo di aprire subito la trattativa, dopo un passaggio formale nei relativi Consigli regionali. Maroni ha detto che tratterà su tutte le materie, ma anche per ottenere maggiori risorse. Già martedì il Consiglio regionale Lombardo si riunirà per prendere atto dell'esito del voto e stabilire le mosse conseguenti. Va precisato che tutto questo iter permette solo ai due presidente di intavolare una discussione con lo Stato centrale ma cosa tutto questo significherà per le tasche di lombardi e veneti dipende proprio dalle decisioni di Roma.

Red.MM/Ansa

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