La questione iraniana ha fatto irruzione giovedì al vertice europeo di Sibiu, in Romania, dove l'Unione intendeva anche dibattere del suo ruolo sulla scena internazionale alla luce della Brexit. I membri firmatari dell'intesa (oltre al Regno Unito anche Francia e Germania) e l'alta responsabile per la politica estera Federica Mogherini non disperano di salvare l'accordo sul nucleare firmato con Teheran ma denunciato dall'amministrazione Trump. Gli europei respingono tuttavia l'ultimatum della Repubblica islamica, che si ritiene già libera da due degli impegni presi con quella firma e ha dato agli europei due mesi per fare uscire i suoi settori bancario e petrolifero dall'isolamento imposto da Washington. Dopodiché, non si sentirà più legata nemmeno da altre promesse.
RG 18.30 del 09.05.2019 Quali gli obiettivi statunitensi? L'intervista di Lucia Mottini a Riccardo Alcaro, dell'Istituto per gli studi di politica internazionale
RSI Info 09.05.2019, 21:31
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Bruxelles invita Teheran a evitare "un'escalation senza ritorno" dopo le nuove sanzioni statunitensi, sanzioni che ufficialmente l'Europa deplora. Dall'altra parte dell'Atlantico, intanto, la Casa Bianca da un lato giustifica con un'attitudine minacciosa della controparte iraniana la decisione di inviare nell'area una portaerei e diversi bombardieri e dall'altra si dice ancora aperta al dialogo.
La Abramo Lincoln giovedì nel Canale di Suez
Fin qui, come confermato dalla rappresentante europea per la politica estera Federica Mogherini, l'Iran aveva sempre rispettato gli impegni assunti nel 2015.
Altro attore sulla scena, la Russia ha a sua volta condannato le misure degli Stati Uniti e lanciato un appello a tutte le parti in causa affinché dialoghino per "normalizzare la situazione".
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