Fu un genocidio. In questo modo viene descritto quello che storicamente viene ricordato come il massacro di Srebrenica.
11 luglio 1995, le truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladic* e con l’appoggio di gruppi paramilitari, entrò nella zona città-zona protetta (così era lo stato deciso dalle Nazioni Unite durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina) aprendo il fuoco. Morirono in migliaia, si parla di più di 6'000 persone.
Diciannove anni dopo si commemorano le vittime. Oggi, venerdì, in molti hanno partecipato alle celebrazioni. Nel giorno del ricordo, verranno seppelliti i resti di 175 musulmani, rinvenuti dopo un lavoro di 12 mesi, in fosse comuni. Quelle di Senad Beganovic, 14enne, verranno riunite sotto una sola tomba. Le sue ossa sono state identificate grazie a test del DNA. Erano sparpagliate in quattro luoghi diversi.
AlesS/Reuters
*Ratko Mladic, dopo 16 anni di latitanza, venne arrestato il 26 maggio 2011 nel villaggio di Lazarevo, 80 chilometri a nordest di Belgrado. E’ accusato di genocidio, crimini contro l’umanità e violazione delle leggi di guerra
TG12.30 del 11.07.2014: "Genocidio di Srebrenica" di Riccardo Bagnato Bulgarelli
RSI Info 11.07.2014, 15:14