Un importante passo avanti è stato fatto per la riforma dello Stato del presidente argentino Javier Milei. Il Senato l’ha infatti approvata mercoledì. Le discussioni sono state accompagnate dagli scontri tra polizia e manifestanti a Buenos Aires. “Non possiamo credere che in Argentina si discuta una legge che ci riporterà indietro di 100 anni”, ha dichiarato un manifestante.
Decine di persone sono rimaste ferite, tra cui una ventina di agenti di polizia. Una cinquantina di deputati dell’opposizione sono stati ricoverati in ospedale. Almeno dieci persone sono state arrestate. La presidenza argentina ha denunciato “i gruppi terroristici che, utilizzando bastoni, pietre e persino granate, hanno tentato di effettuare un colpo di Stato”.
Almeno dieci persone sono state arrestate
Da mercoledì mattina i senatori stanno discutendo la nuova versione della legge “omnibus”. Il testo dovrebbe essere approvato definitivamente dalla Camera alta questo giovedì mattina, dopo alcuni emendamenti minori. Tornerà poi alla Camera dei Deputati, che ne voterà l’adozione definitiva.
La legge prevede un’economia ultra-liberista, con grandi tagli alla spesa pubblica e dà al presidente un margine di manovra maggiore, dandogli il potere di dichiarare lo stato di emergenza economica per un anno, ridurre l’accesso alle indennità pensionistiche e indebolire le tutele dei lavoratori.
Argentina, proteste contro Milei
Telegiornale 13.06.2024, 12:30
Flash delle 8 del 13.06.24 - Il servizio di Camilla Camponovo
RSI Info 13.06.2024, 08:29
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Argentina, il discorso di Milei
Telegiornale 02.03.2024, 12:30