La procura ha chiuso le indagini relative alla distruzione dell'Hotel Rigopiano, investito da una valanga il 18 gennaio del 2017.
Per gli inquirenti, che hanno posto sotto accusa la società che gestiva la struttura e 24 persone, tra cui il sindaco di Farindola, il presidente della provincia di Pescara, l'ex prefetto, due dirigenti della protezione civile abruzzese e l'albergatore, la tragedia (29 furono i morti) avrebbe potuto essere evitata se fosse stata elaborata una carta di localizzazione delle slavine.
L'apertura invernale sarebbe stata in questo caso vietata. Per non dire degli abusi edilizi e dei i numerosi segnali premonitori di cui colpevolmente non si tenne conto, tra i quali le scosse dovute allo sciame sismico successivo al terremoto che cinque mesi prima aveva colpito l'Italia centrale.
ANSA/dg