Le conseguenze del riscaldamento globale continuano a farsi sentire: i ghiacci marini artici hanno raggiunto quest’anno la minima estensione invernale mai misurata finora. La perdita calcolata è di 450'000 chilometri quadrati, ossia oltre dieci volte la superficie della Svizzera. Questo record negativo accelererà verosimilmente lo scioglimento estivo, innescando una serie di processi che porteranno all’autoalimentazione del riscaldamento climatico.
Elmar Grosse Ruse, esperto del clima del WWF, ha spiegato che il preoccupante fenomeno non concerne solamente il circolo polare, ma, al contrario, il disgelo provoca un cambiamento nell’intero emisfero settentrionale, comportando estati più piovose e inverni più rigidi.
L’uomo è il maggior responsabile di questa situazione. Le emissioni di gas serra sono infatti tra le cause principali e gli elevati consumi di petrolio e gas naturale, dal canto loro, rendono anche più necessarie le trivellazioni nel Polo Nord alla ricerca di energie fossili.
CaL