Il Governo italiano ha dato il suo via libera alla legge di bilancio per il 2019 che prevede interventi per poco meno di 37 miliardi di euro con un aumento del deficit al 2,4% del Prodotto interno lordo. Al termine di un’altra giornata concitata, gli alleati Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno trovato un accordo festeggiato lunedì sera di fronte ai media a Palazzo Chigi. Non facciamo "miracoli" ma "manteniamo le promesse", assicurano il premier Giuseppe Conte e i vicepremier all'unisono certi che, quanto stabilito, ridarà fiato ai cittadini e slancio all'economia.
Tra i punti principali (in parte inseriti nel decreto fiscale, in parte nella manovra che dovrà essere discussa dal Parlamento), figurano: lo stop all'aumento dell'IVA che sarebbe scattato il primo gennaio (dal 10 all'11,5% per l'aliquota più bassa, dal 22 al 24% per quella più alta); il reddito di cittadinanza (780 euro); la diminuzione delle pensioni sopra i 4'500 euro; la revisione dei criteri per godere della pensione (estensione a chi, tra anni d’età e di contributi, arriva almeno a quota 100) e un aumento della tassazione sul gioco d'azzardo. Pure previste la sanatoria (definita pace fiscale) per chi non ha pagato le imposte tramite il versamento del 20% del dovuto e l’estensione ad altre categorie della aliquota impositiva fissa (l’attuale flat tax del 15% si applica a un numero limitato di contribuenti).
Sul fronte dei risparmi, i ministeri potrebbero essere chiamati a ridurre le uscite di 3-4 miliardi. Promessa una riduzione di 1,3 miliardi in 3 anni sull'immigrazione, di cui 500 milioni nel 2019, derivanti, secondo il ministro dell’Interno Matteo Salvini, da minori sbarchi e dal taglio "dei famosi 35 euro al giorno", il contributo che Roma assicura agli enti locali che accolgono i richiedenti asilo.
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