A 25 anni dal genocidio dei tutsi, il Ruanda si è fermato e il presidente Paul Kagame ha proclamato un lutto lungo quanto quell'incubo macchiato dal sangue di almeno 800'000 morti in gran parte massacrati a colpi di machete. Per cento giorni continuerà ad ardere la fiamma della rimembranza accesa dal capo di Stato ruandese al Memoriale del Genocidio nella capitale Kigali, dove sono sepolte 250 mila vittime.
Fra i presenti anche la presidente del Consiglio nazionale Marina Carobbio che, accompagnata dalla segretaria di Stato per gli affari esteri Pascale Baeriswyl, ha incontrato il suo omologo ruandese Mukabalisa Donatille, che presiede l'Assemblea nazionale, e il ministro degli esteri Richard Sezibera.
L'aiuto svizzero allo sviluppo ha cominciato ad essere fornito al Ruanda poco dopo l'indipendenza del paese nel 1962. L'assistenza della Confederazione è attiva nella regione dei Grandi Laghi attraverso un programma specifico.
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