Si è conclusa in Russia la prima giornata di votazioni per le presidenziali che si terranno fino a domenica. Secondo la Commissione elettorale centrale, citata da RBC, l’affluenza alle urne in tutto il Paese è stata del 35,67% alle 21 ora di Mosca (le 19 in Svizzera). I seggi elettorali sono stati chiusi nella regione di Kaliningrad. Nel 2018, quando le elezioni si svolsero in una sola giornata, il dato finale dell’affluenza era stato di poco più del 67%.
La prima giornata della maratona elettorale, destinata a riconfermare Vladimir Putin - che ha votato online - alla guida del Paese per un quinto mandato, è trascorsa però in modo tutt’altro che tranquillo. Le presidenziali si tengono anche nelle quattro regioni ucraine parzialmente occupate dai russi e ufficialmente annesse a Mosca, quelle di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. In quest’ultima, ha riferito la commissione elettorale locale, una bomba è stata fatta esplodere davanti a un seggio, mentre le truppe di Kiev ne hanno bombardati altri due, a Kakhovka e Brilevka. In questa seconda località vi sono “dei feriti”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha condannato la Russia per aver organizzato le elezioni presidenziali anche nei territori ucraini occupati, ha dichiarato a New York il suo portavoce, Stéphane Dujarric. “Ricorda che il tentativo di annessione illegale di regioni dell’Ucraina non ha validità secondo il diritto internazionale”, ha aggiunto.
Inchiostro nelle urne e anche una molotov
Nel resto della Russia diverse persone sono state arrestate per aver versato inchiostro nelle urne per sabotare le schede, in quella che è apparsa come una protesta coordinata, in almeno cinque seggi nelle regioni di Mosca, Voronezh, Rostov e Karachay-Cherkessia. Uno di questi episodi è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza di un seggio della capitale e postato sui social.
La presidente della Commissione elettorale centrale, Ella Pamfilova, ha avvertito che simili atti di sabotaggio possono portare a condanne fino a cinque anni. A Maryino, un quartiere dell’estrema periferia sud-orientale di Mosca, una pensionata di 70 anni è invece stata arrestata per aver dato alle fiamme una cabina elettorale. Mentre a San Pietroburgo una ventenne è stata fermata mentre cercava di lanciare una molotov contro un seggio.
In attesa del “Mezzogiorno contro Putin”
È prevista invece per domenica la protesta lanciata dal team di Alexei Navalny, denominata “Mezzogiorno contro Putin” e indetta dallo stesso oppositore poco prima di morire in una colonia penale artica il mese scorso. Lo staff e la vedova hanno fatto appello ai cittadini perché partecipino recandosi in massa alle urne alle 12 dell’ultimo giorno di votazioni. La Procura di Mosca ha già avvertito che chi presenzierà a tali raduni potrà subire conseguenze legali.
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