Le reazioni (per il momento verbali) degli alleati del presidente siriano Bashar al Assad agli attacchi condotti nella notte tra venerdì e sabato da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia (con il sostegno della NATO, di Israele ecc.) non si sono fatte attendere.
I caccia Rafale partono per gli attacchi in Siria
EBU/Esercito Francia 14.04.2018, 10:42
L'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoli Antonov ha definito i raid un "insulto al presidente russo" Vladimir Putin assicurando che, riferisce l’agenzia TASS, non resteranno senza conseguenze. In una nota sul profilo Facebook dell'ambasciata di Mosca a Washington, ha sottolineato: "I peggiori timori si sono realizzati. I nostri avvisi sono stati inascoltati. È stato portato a termine uno scenario predeterminato. Ancora una volta veniamo minacciati. Tutta la responsabilità è di Washington, Londra e Parigi".
Putin chiede una riunione urgente dell'ONU
La Russia ha intenzione di chiedere una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU per discutere l'attacco della coalizione occidentale in Siria: lo ha detto Vladimir Putin, citato dalla Tass.
L'Iran, per bocca del portavoce del ministero degli Esteri, ha condannato l’attacco ammonendo: "Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno prove sull'attacco chimico in Siria e sono responsabili per le conseguenze regionali che seguiranno” l'azione militare decisa senza attendere la verifica dell'accaduto a Duma da parte dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche i cui esperti dovrebbero iniziare sabato la loro missione sul posto.
Il Governo siriano, tramite l'agenzia ufficiale Sana, ha denunciato "l'aggressione tripartita" e "barbara". Damasco ritiene l'accaduto una violazione flagrante del diritto internazionale.
Appello dell’ONU
Il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres, da parte sua, ha invitato tutti a evitare ogni escalation che potrebbe aggravare la sofferenza del popolo siriano.
Diem/ATS