Il presidente Trump ha ordinato alle forze armate statunitensi di attaccare la Siria. La decisione è stata annunciata in diretta televisiva alla nazione dallo stesso capo della Casa Bianca quando in Svizzera erano le 3 di notte.
"Ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare attacchi di precisione contro obiettivi associati al potenziale di armi chimiche del dittatore siriano Bashar al Assad" ha detto Trump, precisando che gli attacchi sono in corso in coordinamento con Francia e Regno Uniti.
Da Londra anche la premier britannica Theresa May ha ordinato alle proprie forze armate di condurre attacchi coordinati e mirati per ridurre il potenziale dell'armamento chimico del regime siriano e dissuaderne l'uso".
A Stati Uniti e Gran Bretagna si è unita anche la Francia nel condurre gli attacchi. Secondo la CNN sono state segnalate esplosioni a Damasco poco dopo l'annuncio del presidente Trump.
Tre obiettivi principali
Il messaggio al regime siriano, come lo hanno definito i vertici della Casa Bianca, si è concluso in breve tempo. Quali obiettivi principali sarebbero stati colpiti un centro di ricerca scientifica a Damasco, un sito di stoccaggio per armi chimiche a ovest di Homs e un importante posto di comando situato nei pressi del secondo obiettivo.
Stando al ministero della Difesa russo sarebbero stati lanciati più di 100 missili da crociera e aria-terra su obiettivi militari e civili da due navi della Marina degli Stati Uniti dal Mar Rosso, un gruppo aereo tattico sul Mediterraneo e bombardieri strategici statunitensi B-1B nell'area di Al-Tanf. Mosca sostiene che un numero "considerevole" dei missili lanciati è stato "intercettato e abbattuto" dai sistemi di "difesa siriani".
"Non è finita"
"Non è finita. Quella che avete visto stanotte non è la fine della risposta degli Stati Uniti": lo affermano fonti dell'amministrazione Trump, spiegando come il piano messo a punto dal Pentagono "prevede molta flessibilità che permette di procedere a ulteriori bombardamenti sulla base di quello che è stato colpito stanotte". La più grande preoccupazione, si spiega inoltre, è l'accresciuta capacità della Russia rispetto allo scorso anno in termini di difese antimissili e antiaerea.
OrtellRo/Diem/Reuters/Notiziario 04.00