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Santanchè: "Né multe, né avvisi di garanzia"

La ministra del turismo ha fornito in aula chiarimenti, dopo le accuse sulla conduzione dei suoi affari, avanzate dall'emissione Report: "Qui per bloccare strumentalizzazione politica"

  • 05.07.2023, 16:32
  • 05.07.2023, 22:05
L'intervento della ministra italiana Daniela Santanchè in Senato

Daniela Santanche, ministra del turismo italiana

  • EPA
Di: P.Rod 

"Mai avuti avvisi di garanzia". La ministra del turismo Daniela Santanchè è stata mercoledì in aula al Senato per rispondere alle accuse della trasmissione Report, rilanciate dalle opposizioni. Accolta da un surreale silenzio bipartisan, con al suo fianco il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che è rimasto immobile per tutta l’arringa, Santanchè ha offerto la sua versione dei fatti: “Compensi milionari? Da Ki Group 27'000 euro”, ha spiegato. Quindi, l’attacco al quotidiano 'Il Domani': "Afferma – ha detto Santanchè - che sarei indagata, sia pure segretamente... O questo giornale mente sapendo di mentire...", oppure è una "classica imboscata per colpire proditoriamente un ministro del governo..."

Pochi minuti dopo le 15, la ministra del governo Meloni ha parlato della gestione di Visibilia, il gruppo che ha fondato e di cui è rimasta come socia di maggioranza e amministratrice fino all’anno scorso, al centro di una indagine della Procura di Milano per bancarotta e falso in bilancio. E quindi di Ki Group. In un intervento accolto da un’aula piuttosto fredda, l’imprenditrice ha chiarito di aver fatto ricorso “a strumenti messi a disposizione di tutte le imprese dalle leggi ancora vigenti”. E ancora: "Il mio progetto di ristrutturazione è molto più virtuoso di quello di altre aziende nelle stesse condizioni. Essere un imprenditore e anche un politico non significa che gli sia proibito fare ricorso alle leggi vigenti; non ho avuto favoritismi ma nemmeno ci deve essere un’indebita penalizzazione ad personam".

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RG 12.30 del 05.07.23 - Anna Valenti in collegamento da Roma con Gino Ceschina

RSI Info 05.07.2023, 12:52

Santanchè ha parlato anche del suo accusatore: "Voglio chiarire subito che la persona cui attingono i miei detrattori come grande accusatore, a differenza di quanto riferito in televisione e su altri mezzi , non è un piccolo risparmiatore ma secondo le notizie che lui stesso ha divulgato è una sorta di finanziere che si è trasferito prima a Londra poi in Svizzera e a Montecarlo, e ora risiede alle Bahamas”. In ogni caso, ha continuato, "a fronte della richiesta di alcuni gruppi di opposizione ho subito dato disponibilità a riferire in Senato. Ho preferito non far pesare al Governo di cui faccio parte le conseguenze di una campagna di odio nei miei confronti. Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e che anzi, per escluderlo, ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi. Non ci sono annotazioni per carichi pendenti", ha affermato, mettendo in evidenza la "strumentalizzazione politica che da settimane si sta facendo contro di me. Sono qui perché ho un rispetto estremo per il parlamento, e per i cittadini che qui rappresentiamo". "Sono qui per difendere il mio onore e quello di mio figlio".

La difesa della ministra è proseguita con le parole dedicate sempre al suo lavoro: "Non mi sono mai appropriata di nulla che non mi appartiene, non ho mai abusato delle mie posizioni apicali delle aziende, sfido chiunque a dimostrare il contrario". Mentre dalla stampa, ha aggiunto, sono arrivate "pratiche sporche e schifose". "Se non fosse per il rispetto che porto per quest’aula, dopo l’uscita proditoria del ‘Domani’ chiuderei qua il mio intervento ma, aspettando un segno concreto da parte di tutti i colleghi, provo a riprendere il filo del mio intervento”.

Scendendo nel dettaglio della vicenda di cui ha trattato Report, circa le presunte irregolarità delle aziende Visibilia e Ki Group, Santanché ha ricordato che "a fronte delle notizie di compensi stratosferici da Ki Group, nel triennio 2019-2021 ho incassato una media di 9'000 euro l’anno, 27'000 lordi in totale". "I lavoratori dipendenti verranno soddisfatti in tutti i diritti di credito, come previsto dal concordato", ha aggiunto. Per poi concludere: "Non ho nessuna multa da pagare". "Cosa resta alla fine: note di colore sul mio abbigliamento, per le case, per le mie amicizie, per i nomignoli che mi sono stati dati. Mi hanno anche accusato erroneamente di aver preso delle multe in sosta vietata quando le multe erano dell’arma dei carabinieri a cui avevo dato in comodato una mia auto per rinunciare ad una di scorta. Io non ho nessuna multa da pagare".

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