Un giudice della Carolina del Nord ha annullato la sentenza di condanna di due uomini da trent’anni in carcere per lo stupro e l'uccisione di una bimba di 11 anni nel 1983, dopo che il DNA di un altro uomo è stato rilevato su una delle prove del caso.
La vicenda riguarda due fratellastri, di 50 e 46 anni, condannati in primo grado alla pena di morte. I due, che all'epoca avevano rispettivamente 19 e 15 anni, con un basso quoziente intellettivo, ammisero l'omicidio, ma la confessione fu loro estorta dopo ore di interrogatorio: non c'erano, infatti, prove evidenti della loro presenza sul luogo dell'omicidio.
Al secondo processo il maggiore venne nuovamente condannato alla pena capitale, mentre il secondo si vide commutare la pena in carcere a vita. Gli avvocati chiesero il loro rilascio dopo che il DNA ritrovato su un mozzicone di sigaretta vicino alla scena del delitto confermò che apparteneva a un terzo uomo che abitava nelle vicinanze.
Quest’ultimo sta già scontando una condanna all'ergastolo per stupro e omicidio, avvenuti meno di un mese dopo l'uccisione della bimba.
ATS/Red.MM