Howard Schultz, dopo 40 anni, dice addio a Starbucks. Nel 2017 si era dimesso da amministratore delegato e ora ha deciso di abbandonare anche la carica di presidente esecutivo. Sotto la sua guida l'azienda si è trasformata, passando da 11 punti vendita agli attuali 28'000 in 77 paesi. Manterrà il suo incarico fino al 26 giugno.
Una decisione che per tanti equivale alla conferma di volersi buttare in politica. Che sia lui, in un futuro prossimo, quel volto nuovo e quel leader di cui i democratici hanno disperatamente bisogno? Per il momento si tratta di pura speculazione, ma il diretto interessato sulle colonne del New York Times ammette per la prima volta che una sua discesa in politica non è esclusa: "Una delle cose che voglio fare nel prossimo capitolo della mia vita è valutare il ruolo che posso avere per restituire quello che gli Stati Uniti mi hanno dato".
A chi gli ha chiesto direttamente se stesse considerando una sua candidatura alla presidenza, ha risposto: "Intendo riflettere su una gamma di opzioni, e questo potrebbe includere il servizio pubblico".
ATS/CaL